Disco intricato ed affascinante questo
"Nacht", opera prima, dopo un paio di Demo, dei Sud Coreani
Madmans Esprit.
Prima di tutto è difficile descrivere il genere suonato: depressive rock, black metal, aperture neoclassiche e propensione progressive convivono, in modo molto naturale, all'interno dei brani, andando a delineare quello che potremmo definire un approccio avant-guadistico alla composizione musicale e mettendoci al cospetto di un album dall'appeal oscuro e decadente verso il quale è difficile restare impassibili.
I
Madmans Esprit sono in grado di ammantare la loro musica, e la loro immagine, con un alone di mistero e di dannazione che ne rende l'impatto assolutamente ammaliante, sia che si ascoltino le loro note, sia che se ne guardino le parti visuali.
I sei brani di
"Nacht", un titolo molto indicativo delle atmosfere messe in musica, alternano tutte le anime del gruppo e sono sorretti da una interpretazione vocale del leader
Kyuho di assoluto spessore: le urla isteriche, i sussurri, lo scream, le parti "pulite", veicolano un ampio spettro di emozioni e ci danno la misura di un artista convinto dei propri mezzi ed a suo agio in territori sonori anche molto distanti.
Altrettanto di valore è la musica: mortifere accelerazioni convivono, serene, con i momenti più depressi e disperati, partiture classiche duettano con il dark come fosse la cosa più naturale del mondo, il metal, estremo, si va liquefacendo in un rock che sfiora il pop ed il folk coreano, senza perdere mai eleganza e intelligenza.
Insomma,
"Nacht" è un album intenso, quasi doloroso e, nonostante il suo essere poliedrico, facile da ascoltare e da assimilare.
Il suo ascolto vi trasmetterà, infatti, tutto il disagio di un gruppo sinceramente shockante nel suo intendere l'arte.
Inquieti e dannati.
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