Smessi momentaneamente i panni dell'integerrimo
defender, ho aperto la porta del ... mio lettore a questi
The Milestones, che con il loro ultimo album, "Higher Mountain - Closer Sun", mi hanno esposto a massicce dosi di un
sound seventies e vintage che sguazza tra Rock'n'Roll, Boogie, Blues e Southern, strizzando un occhio a gruppi del calibro di Whitesnake, Hanoi Rocks, Black Oak Arkansas, Thin Lizzy e Deep Purple.
Ma la vera sorpresa è stata quella di scoprire che questo quintetto non arriva da nessuno dei tanti angoli fumosi e polverosi che si possono trovare negli Stati Uniti, ma dalla più vicina, almeno geograficamente, Finlandia (per la precisione da Helsinki), per quanto ancor più strano sia stato il dover scoprire come "Higher Mountain - Closer Sun" fosse solo il loro quarto album in una carriera ormai ventennale.
Il meglio i The Milestones sembrano essere in grado di proporcelo nelle canzoni più ruvide e dirette, a partire dall'opener "Walking Trouble" che calza a pennello sull'ugola abrasiva del cantante Olavi Tikka e poi ben rappresentate dalla cover di "Drivin’ Wheel" (dei londinesi Foghat) o dalla vivace "It’s All Right", mentre altrove tendono a risultare un po' leziosi, come avviene nel corso di "Shalalalovers" o della ballad acustica "Grateful". A metà strada si colloca invece "Oh My Soul", con il suo feeling spiccatamente southern che viene fiaccato da un coro non particolarmente convincente, una pecca che andrà a contaminare anche "Damn" ma che poi viene risolutamente spazzata via dalle atmosfere viziose e dal groove della conclusiva "Fool Me".
Un'altra dimostrazione della forza - e versatilità - della scena musicale del Nord Europa.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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