Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:57 min.
Etichetta:Red Cat Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. STORMCHILD
  2. BETRAYED HIM AGAIN
  3. FLYING IN THE WIND
  4. UNTIL THE TWILIGHT COMES
  5. ONCE UPON A DAY
  6. LIFE ON THE RUN
  7. SPELL YOU'RE UNDER
  8. WAR IN THE NAME OF PEACE
  9. PATHS PAVED WITH GOLD
  10. WE WERE DREAMING
  11. YOU ALWAYS BELIEVED IN ME

Line up

  • Bruno Baudo: vocals
  • Maurizio Taccioli: guitar
  • Michele Serra: guitar
  • Adriano "Renegadrian" Cilenti: bass
  • Dario Cali': drums

Voto medio utenti

Grande concorso su Metal Hammer: indovinate di chi erano la cover band i Mindcrime fino a poco tempo fa! Su, su non siate timidi... Eh? Ma che Pooh, ma porca miseria! Ma siete della capre! ...Eh? Ma no, ma non gli Anal Cunt! Oh, ma qui cultura musicale pochina, eh! Vabbé, vi aiuto...

Dai, che ce la potete fare. Dopo qualche anno passato a coverizzare DeGarmo e soci, i romani Mindcrime si decidono a fare le cose per conto proprio, ed eccoci dunque a recensire il debut targato "Checkmate the King".

Partiamo da un costrutto semplice, comprensibile anche da quello dei Pooh, la... Essere la cover band dei Queensryche credo presupponga una certa perizia allo strumento e alla voce, se no la cosa non sarebbe minimamente affrontabile, ed infatti mi ritrovo musicisti sicuramente capaci, e che sanno arrangiare, oltre che suonare. Ma la domanda più scottante è, quanto di Tate e soci c'è in "Checkmate the King"? Risposta: il giusto. Sinceramente mi aspettavo (temevo) di trovarmi di fronte ad un disco copia-copia, ma qui la personalità dei Mindcrime riesce benissimo a prendere le distanze dalla band di Seattle, seppur conservando tratti tipici, come le chitarre arpeggiate in distorto, una voce acuta ma espressiva, una certa predilezione per i mid-tempos e per le atmosfere cangianti. Per il resto, è tutta farina di questo interessante sacco capitolino, che mette in fila undici brani vari ed interessanti, ben ancorati sul classico heavy melodico, conditi da assoli davvero pregevoli, e che hanno il giusto tocco retrò per riuscire ad ammiccare ai fans dei QR, senza restare schiacchiati dal paragone. Una produzione un filo più coraggiosa, secondo me, avrebbe aiutato i Mindcrime ad avere un suono più moderno e cristallino, ma "Checkmate the King" è un album che si lascia ascoltare, e che apre le porte del mercato ad una band che ha dei numeri; il tempo ci dirà se saprà giocarsi bene le sue carte, mi auguro di sì.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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