Purtroppo d'accordo con te Frank, anche se io una sufficienza arrivo a dargliela. Disco tristarello, in ogni caso.
Stessa solfa di "Surgical Steel": grande hype, lodi sperticate, eccellente marketing e poi ne esce un disco di maniera senza arte ne parte, buono per i fan sfegatati e come traino per un ennesimo tour. Inutili come un sasso in uno stagno. Buon per te che l'hai sentito più volte, io a metà del primo ascolto già sbadigliavo. Al secondo non sono mai arrivato.
Sono perfettamente d'accordo con te Frank ("dotta" citazione inclusa (per la quale ti ringrazio)). Non credo che gli At The Gates avessero bisogno di una scusa per andare in tour, anche perchè il 90% di chi andrà a vederli non si sposterà certo per sentire questi pezzi, ma tant'è, la moda delle $reunion$ colpisce un po' tutti, peccato che anche uno dei gruppi cardine del death svedese si sia lasciato infettare da questo morbo, per fortuna l'antidoto è codificato nella loro stessa storia
Copio-incollo un commento lasciato in altra sede. "In questo disco non ci sono novità di sicuro, la sua unica pecca è di non avere il mordente, la fame che si sentiva in SOTS. I pezzi sono più introspettivi, manca quella fucilata che ti fa amare subito "Cold" o la title-track, o quell'oggetto misterioso che è la perfezione in terra di "Blinded By Fear". Per quanto mi riguarda più che gradito ritorno, "necessario" ritorno; di certo questo album non lascerà il segno come il precedente (umanamente impossibile), ma trovo ingiusto confrontarsi con SOTS. Le congiunzioni astrali capitano una volta sola. 80/100 11/01/2015"
buon disco con perlomeno 3 pezzi che entrano di diritto nei loro classici. non merita a mio parere stroncature come le qui presenti . voto 7,5/8 vamos