Credo, e l’ho già affermato anche in qualche altra occasione, che tutti i
melodic rockers della mia generazione siano un po’ “innamorati” di Ann e Nancy Wilson, per il loro enorme contributo alla “causa” e, perché no, per un fascino mai venuto meno in tanti anni di prestigiosa carriera.
Nonostante il suddetto “sentimento”, tanto fedele quanto intenso, però, non posso nascondere una certa perplessità nell’accogliere questo “Home for the holidays”, registrazione di un concerto natalizio (pubblicata in
Cd/Dvd,
Blu-Ray e disponibile anche per il
Digital Download) che le
Heart e un gruppo selezionato di affezionati collaboratori realizzano per celebrare il ritorno a casa della band nella natia Seattle durante le festività del 2013.
L’esibizione alla Benaroya Symphony Concert Hall, fondamentalmente basata su un assortimento di “Christmas carols” (più o meno “moderni” … tra gli autori, Charles Brown, Joni Mitchell, Harry Nilsson e Bob Dylan) appare fatalmente come il classico lavoro destinato alla categoria dei
fans sfegatati e dei completisti, ansiosi di possedere anche tutto il “superfluo” prodotto dai loro beniamini.
Ciò non toglie che l’intera operazione evidenzi una classe superiore alla media, che i duetti con Shawn Colvin (“Rocking”), Sammy Hagar (in “All we need is an island” - che qualcuno ricorderà già proposta nel suo “Sammy Hagar and Friends” - e in “Santa’s going south”), Richard Marx (“All through the night”) e Pat Monahan (ottima la prova del
singer dei Train nello standard “Please come home for Christmas”) siano deliziosi e che dimostrino quanto la laringe di Ann sia ancora straordinariamente emozionante.
Alla voce “brividi”, poi, è necessario citare i due pezzi di storia delle Heart (“Barracuda” e “Even it up”), l’appassionata trascrizione (dagli accenti quasi
gospel) di un’assoluta pietra miliare del
rock (“Stairway To Heaven”) e una scintillante chiusura “corale” (“Ring them bells”) pregna di una forma densa e tangibile di vibrante partecipazione emotiva.
Complessivamente assegno a “Home for the holidays” una sufficienza piena, confermando la mia grande ammirazione per una formazione intramontabile, in grado di distinguersi per eleganza e qualità anche quando impegnata in manifestazioni artistiche non esattamente imprescindibili.
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