Secondo album, sempre per Industrial Silence Productions, per i norvegesi Dominanz; lavoro che segue a distanza di tre anni il ben accolto, sia da critica che da pubblico, “As I shine”.
Riconfermarsi col secondo album è da sempre una delle cose più difficili per un artista, indipendentemente dalla strada musicale intrapresa; lecita dunque una certa curiosità nel premere il tasto play del lettore per sentire di persona se ci sono stati decisi passi in avanti, soprattutto alla voce “personalità”.
Già il titolo, “Noxious”, indicherebbe la volontà dei Dominanz di avvelenare l’ascoltatore tramite l’assunzione di melodie oscure e contorte anche se, in tutta onestà, lo spettro dei The Kovenant continua ad aleggiare nell’etere durante l’incedere del cd.
Indubbiamente i Dominanz hanno cercato di rendere più vario il proprio songwriting, dimostrazione è che le prime tre canzoni con cui si apre “Noxious” presentano tre sviluppi dissimili seppur all’interno di una comune visione di insieme dalla tinte apocalittiche.
Sempre nell’ottica della “varietà” va iscritto anche il numero importante di ospiti – Abbath (Immortal), Olav Iversen (Sagh), Doro Korsvold (Fairy) – che hanno contribuito con la loro voce a tre diverse canzoni presenti in “Noxious”.
Tuttavia rimane persistente la sensazione che si abbia fra le mani un album da tenere come sottofondo piuttosto che come protagonista, interessante e dotato di alcuni spunti interessanti ma incapace di imporsi con la veemenza necessaria, di far male con decisione.
Più che nocivo (la traduzione letterale del titolo) direi una leggera intossicazione…
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