Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. NECROPHAZE
  2. BRING YOUR OWN BLOOD
  3. ZODIAC
  4. MONSTER
  5. DECOMPOSE
  6. BE WARNED
  7. THE HEARSE
  8. TIE ME A NOOSE
  9. LIFE WILL KILL US ALL
  10. BURY THE HATCHET
  11. NECROPHAZE MAIN THEME (END CREDITS)
  12. ANIMAL (FUCK LIKE A BEAST)

Line up

  • Wednesday 13 - lead vocals, additional guitar
  • Roman Surman - lead guitar, backing vocals
  • Jack Tankersley - rhythm guitar, backing vocals
  • Troy Doebbler - bass, backing vocals
  • Jason West - drums

Voto medio utenti

There’s A Party...But Bring Your Own Blood!

Questo è il sottotitolo (che già ci mette in allerta) del nuovo album degli americani portavoci di quella contraddizione in termini che è il “punk metal”. Necrophaze si apre con la oscura title track, dominata dal bassista Troy Doebbler e dall’elettronica, come buona parte di tutto il disco. La collaborazione con Alice Cooper è sicuramente l’elemento più interessante. L’icona dello Shock Rock, insieme ad un diretto effetto della propria musica, iconografia e scenario sono quantomeno interessanti.

L’altra collaborazione presente, motivo principale per cui sono stato attratto da questo disco, è quella con Cristina Scabbia dei Lacuna Coil. In effetti “Monster” ricorda lo stile e il sound dei milanesi, e la voce e i cori di Cristina non possono starci che bene.

“Don’t make me look like an idiot!”, come recita l’introduzione di “Bring your Own Blood”, però il problema è che è quello che sembra che dicano queste due grosse (in particolare la prima) collaborazioni. Sì oscure, sì cattivelle, sì pesanti, sì quello che ti pare, però ci sono degli elementi per cui non riesco a prendere proprio sul serio questo “Necrophaze”. Primo su tutti è l’elemento fin troppo presente dell’elettronica accostata ai suoni del metal. Potreste darmi del vecchio metallaro intransigente, uno di quelli de “il vero metal ai miei tempi era qualcos’altro”. Ho 16 anni, sono ormai fin troppo abituato a questa fusione, a mio parere inconcepibile, ma riconosco che c’è chi la fa intelligentemente e chi no.
Gli Wednesday 13 fanno un uso goffo dell’elemento elettronica, buttato qua e là in quasi tutte le canzoni.
Una a caso, "Zodiac": eliminate l’elettronica e non solo la canzone resta uguale, ma migliora pure; questi suoni elettronici sono totalmente slegati e per nulla amalgamati con il resto delle canzoni. Pessima scelta compositiva.

Sinceramente se non sei avvezzo a certe sonorità e modi di intendere il metallo non ti consiglio questo disco, se invece apprezzi questo modo di suonare musica potrebbe piacerti.
Recensione a cura di Carlo Masoni

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