Vent'anni di storia per una Black Metal band sono tanti.
Se poi il gruppo in questione è italiano, allora il dato è ancora più significativo e sorprendente.
Gli
Imago Mortis, fieri e meticolosi, tornano sul mercato discografico con il nuovissimo
"Carnicon", ancora una volta rilasciato dalla francese Drakkar Productions che da ormai diversi anni crede nei lombardi.
E la fiducia è davvero ben riposta.
Il Black Metal dei nostri è, come al solito, curato nei minimi dettagli, complesso nella struttura dei lunghi brani del disco, intricato nelle armonizzazioni di chitarra, vario e anche inconsueto nelle ritmiche e, certamente, lontanissimo dalla pura e semplice furia iconoclasta che, spesso, accompagna il genere.
Gli
Imago Mortis scelgono, al contrario, un approccio ragionato alla materia ed hanno un modo di suonare che definirei "italiano": al di là dei testi scritti nella nostra lingua, è proprio quell'alone occulto e mistico che permea le composizioni a renderle tipiche del nostro bistrattato paese e a farne dei mirabili esempi di capacità compositiva e intelligenza nell'arrangiamento.
Attenzione però.
"Carnicon" resta un album oscuro, dannato e violento.
Un album in cui il nero ci accoglie e ci imprigiona, un album in cui il sibilo della malignità è tangibile.
Gli
Imago Mortis sono abilissimi nel far calare le tenebre sul nostro mondo, sia quando i brani viaggiano ad alte velocità e lo scream, splendido, è abrasivo, sia quando i tempi si fanno più complessi, quasi epici, e la melodia, sempre dannatamente sinistra, si erge stentorea protagonista.
Una miscela di occultismo, gelo nordico, oscura melodia e ricchezza compositiva è ciò che troverete in questo dischetto, è ciò di cui, ascolto dopo ascolto, non riuscirete più a fare a meno.
"Carnicon" è, dunque, un album di alto valore ed è testimonianza di come il Black Metal sia uno dei generi più vari e più ricchi di possibilità espressive che ci sia in giro.
Black Metal che, lo sottolineo, è patrimonio degli
Imago Mortis e del loro mondo stregato.
Complimenti sinceri.
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