Ultimamente Israele sta sfornando gruppi senza sosta e la maggior parte di questi sono di grande qualità. A questa categoria appartengono i
Distorted Harmony, band modern progressive metal nata nel 2009 con già all'attivo l'album "Utopia" e che ora esce con questo nuovo
"Chain Reaction". Il quintetto si propone con un prog che può avvicinarsi a grandi linee a formazioni del calibro dei Dream Theater, con qualche sprazzo di Voyager e Teramaze, con sottili richiami alla propria variante folk.
"Chain Reaction" è composto da nove tracce, per una durata di cinquanta minuti circa. L'opener
"Every Time She Smiles" evidenzia tutte le caratteristiche che compongono il sound della band israeliana. Un prog metal raffinato, dove le linee di basso e chitarra si intrecciano sino a formare un tutt'uno simbiotico, giungendo ad un bel compromesso di aggressività e melodia, a cui contribuisce la piacevole voce di Misha Soukhinin. La traccia d'apertura si potrebbe anche annoverare come un giusto accordo fra il metal moderno (verso l'alternative), che si avvicina pericolosamente al limite dell'orecchiabilità commerciale, e la tecnicità, talvolta esasperata (anche se non è questo il caso), del prog. La seguente
"Children Of Red" inizia tenendo alto il tasso adrenalinico e legandosi maggiormente ai canoni del genere, avvicinandosi molto ai Dream Theater, anche per lo stile del vocalist che ricorda James LaBrie.
"Misguided", dotata di buonissime melodie, può riportare alla mente in alcuni momenti i Porcuspine Tree. In questo caso i
Distorted Harmony sembrano la versione aggiornata e rivista degli attuali Opeth, dimostrandosi però più adatti al progressive puro rispetto alla controparte svedese.
"Nothing (But the Rain)" è un breve intermezzo strumentale che può vantare un suo fascino intrinseco, mentre la successiva
"As One", aperta da un synth, si conferma come uno dei pezzi più pesanti di
"Chain Reaction", ripercorrendo anche in questo caso la strada tracciata dei Dream Theater.
"Hollow" richiama vagamente lo stile dei Tool, con un pregevole lavoro di riffing che ancora una volta strizza l'occhio alla band di John Petrucci.
"As You Go" è una seducente traccia acustica, dove si possono ritrovare le influenze dei Porcuspine Tree, che punta tutto sull'interpretazione del vocalist.
"Natural Selection" torna a rimescolare le carte in tavola, un progressive schietto ed elaborato si avvicenda con attimi più quieti, erigendosi a momento sicuramente più prog-oriented dell'album.
"Methylene Blue" ha come protagonista la tastiera ed un'atmosfera affascinante che circonda un brano tutto sommato tranquillo, ma con quello sprazzo di energia che non guasta mai se si sta parlando di prog metal.
"Chain Reaction" e l'intera proposta dei
Distorted Harmony risultano molto interessanti, con un progressive metal diverso dal solito, talvolta indirizzandosi pure verso lidi più orecchiabili. La sfida della maggior parte delle nuove band è quella di riuscire a portare qualcosa di nuovo nel genere scelto, fino ad ora il gruppo israeliano sembra esserci riuscito. Aspettiamo la prossima uscita per un giudizio definitivo.
Video di "Natural Selection"
"Hollow"