Palindromo dall'inizio alla fine, dai titoli alle sonorità ai temi trattati, il nuovo EP dei siciliani
Deep Black Sees è un interessante viaggio all'interno della mente di un gruppo di musicisti preparati e con molto da dire.
Di certo, "
Listen = Silent" non è un lavoro facile da assimilare, proprio per la concettualità che sottende le tracce di questo EP; la musica è un ibrido elettronico di prog rock, campionamenti, chitarre robuste e voci eteree, in un rincorrersi di suggestioni '
intelligenti', per orecchie svezzate. La nebulosa "
Drown on Word" apre le danze, seguita da una "
Dumb Mud", per me la migliore del lotto, che rimanda ai Tool. Segue "
Murder for a Jar of Red Rum", ed è uno strano sposalizio tra sitar e voci filtrate, chitarre cattive e reverberi sinistri, per il pezzo forse più robusto del lotto. Chiude le danze "
Rions Noir", nera come il titolo, ridondante nel suo volerci avvolgere con le sue spire di inquietudine, il tutto in punta di acustica, per poi esplodere in un solo di sax di chiara matrice floydiana.
Insomma, vi consiglio seriamente un ascolto: i Deep Black Sees hanno tanto da dire, seppur nella loro lingua difficile, ma, proprio per questo, affascinante. Da scoprire.
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