"Tales of the Northern Sword – A Tribute to Heavy Load" è l'ennesima conferma che quando decide di
fare una cosa, l'
Underground Symphony la fa alla grande.
Infatti, per tributare un dovuto e - scopriremo - riuscito omaggio agli
Heavy Load sono state chiamate a raccolta ben ventuno formazioni (più un
supergruppo messo su per l'occasione) che hanno messo a ferro e fuoco la discografia, non particolarmente corposa a dire il vero (tre album e un MLP), di questo gruppo svedese che ha avuto un importante ruolo nel gettare le basi per la crescita e la credibilità della scena Hard & Heavy Metal nel Nord Europa.
Estratto dal lussuoso digipack (uno speciale formato A5 completato da un booklet di 24 pagine) il primo dischetto, incrociamo subito alcune delle più radicate realtà della scena Power Metal nazionale come gli
Shadows Of Steel, i sempre più eleganti
Dark Horizon e gli incisivi e affilati
Arthemis. Dopo tre versioni non troppo distanti dagli originali tocca ai
Madwork donare a "Heatens from the North" un
cibernetico restyling, mentre uno dei brani più facilmente riconoscibili degli Heavy Load è poi appannaggio degli
Eternal Silence che ben si calano nelle pieghe epiche e corali di "Stronger than Evil". Quella stessa epicità che viene rivisitata con maggior pathos dai
The Moor e con fiera belligeranza dai
Barbarians, con il background Power Sinfonico dei
Fogalord che a seguire caratterizza l'interpretazione di un altro classico quale "The Guitar Is My Sword". Più spiccatamente Metal l'approccio dei
Metal Detector (un'interessante scoperta), dei
Ghost City (in passato noti come Orion e attesi all'esordio) e dei veterani
Twilight Zone.
Passando al
CD2 si incrociano i
Great Master nella loro ultima incarnazione (quella che segue l'uscita del ben accolto "Serenissima"), quindi i
Tragodia che confermano la loro marcata personalità anche in questo contesto, per poi uscire dai
Patri Confini con il Power degli svedesi
Isengard prima che l'approccio rockeggiante dei
NeversiN si faccia strada su "Hey". E se l'omaggio dei
Wild Steel si riavvicina agli originali, ecco che gli
Echotime affrontano con coraggio "Daybreak Ecstasy" mentre i
Runa lo faranno in maniera evidentemente sbarazzina nei confronti di "I’m Alive". I
Crazy Rain si dimostrano solidi e concreti, e non gli sono da meno gli
Anvil Therapy alle prese di un altro classico come "Heavy Metal Angels - In Metal and Leather" e tantomeno i
Black Inside che spingono sull'acceleratore con "Trespasser".
A chiudere il tutto ecco su "Run with the Devil" ben nove vocalist rincorrersi (e assieme a loro, almeno credo, il demone del Metal) sotto le insegne degli
US All Stars su quella che era l'opener dell'ultimo album degli Heavy Load, "Stronger Than Evil" uscito nel 1983.
Non tutte le cover sono state incise per l'occasione e potrebbero non essere del tutto rappresentative sule evoluzioni più recenti di alcuni gruppi (come nel caso degli Arthemis) e anche la qualità dei suoni varia nello scorrere dei pezzi, ma questo nulla toglie al valore di "Tales of the Northern Sword", dove musicisti di diverse origini e estrazione rivisitano il repertorio degli Heavy Load, dandoci così tanto la possibilità di verificarli alla luce di questa prova quanto l'occasione di
riscoprire una band che ha purtroppo raccolto meno del dovuto.
Dato che non si tratta di un talent show o tanto meno di una gara di bravura, promossi tutti.
A pieni voti.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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