A tutti è stato concesso un'anima ed un corpo. Ma che spreco ne hanno fatto tutti quanti.
Io sarei stato diverso.
Charles Bukowski
I nostri sensi siedono ad una distanza logaritmica dalla realtà: da quaggiù sembra che Isis e Neurosis siano una cosa sola.
Ipazia rimuore...
Sirio B dice che soli binari esistono e che le ellissi aiutano a non far collassare un qualsiasi pensiero in un comune ruttino.
Ipazia ascenderebbe.
Noi sprofondiamo ai corpi.
I nostri sono pesanti. I 4 sono isotopi massivi dei rispettivi componenti e come nella cucina molecolare alcune emulsioni leggere stonano un po.
Uno dei tratti peculiari di questo lavoro è la densità.
Ne amo i legami covalenti tra le plettrate a la Adam Jones e certe altezze Enslavediane.
Altre godurie sono le separazioni per orecchi dei fraseggi chitarristici, le suggestioni Sleppiane e la provenienza geografica.
Greci loro, greci i miei cari Allochiria e greci i Craang...
Fate una roba: riempitevi i canali uditivi di Our Kind The Plague!
Nutritevi per enne volte di questa traccia perchè rappresenta il piacere nausebondo dell'assenza di punti fermi.
State lì...
sghembi e spersi, sino a quando sentirete la necessità di mangiare un pezzo di pane salatissimo per riequilibrare i liquidi cocleari.
Indugiate.
Dedicatevi al dolore del mal di mare per almeno un'ora.
Rispondete al telefono solo se, come nei film, pulsa MuM. Non lasciatevi trovare da nessuno, nemmeno da voi stessi e non distraetevi da questo compito.
Distrazione è distruzione, state sul pezzo e costruite il vostro bastione di rigide sbornie auricolari.
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E quando non ricorderete più la canzone sarete colti da un respiro frammentato, sincopato e incerto di meraviglie che chiamerete "Me"
Buon vento e che il mare vi sia ostile.
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