Il Funeral Doom Metal è una cosa seria, maledettamente seria. Questo per dire che è un genere che, a dispetto della sua monoliticità, non vive di clichè.
Non basta tirare i pezzi per le lunghe, non basta creare qualche atmosfera di desolazione, non basta una voce profonda, non basta questo per suonare Funeral Doom Metal.
I
Mesmur, qui al debutto con questo disco omonimo, non sembrano averlo capito. La band, formata da membri di altre realtà, si adagia sugli stereotipi del genere, citando qua e là dagli
Evoken come dagli
Ea, e millantando presunte influenze dei
Neurosis (dove?).
Cinque pezzi con oltre 10 minuti di media per ciascuno, e un sound che stenta a decollare. Un sound che, pur volendo accreditarsi come ‘lovecraftiano’, in realtà non ha alcuna di quelle atmosfere desolanti, cosmiche, abissali di altre bands, in primis i numi tutelari sopra citati, e senza voler tirare in ballo bands come
Tyranny e
Solemn They Await.
Insomma questo “
Mesmur” è un disco che sfiora la superficie delle cose, e senza alcuno spunto di interesse per gli aficionados del genere. Niente che non sia già sentito altrove e meglio.
Detto questo, ovviamente non tutto è da buttare. “
Descend” è un bel pezzo, che lascia intravedere sprazzi di talento, soprattutto grazie alle tastiere, mentre la conclusiva “
Osmosis” scende, finalmente, ad una discreta profondità.
In definitiva un disco trascurabile.
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