Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:75 min.
Etichetta:Prophecy
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ZERO
  2. SLUMBERING PORTRAIT
  3. THE EUPHORIC SENSE
  4. HER AND THE ELEMENT
  5. DAYDREAM
  6. ANEMONE
  7. YOU, A PHANTOM STILL
  8. GENTLY BLEEDING
  9. ABIDING SPACE
  10. PATTERNS AND OBLIVION
  11. ONE ENDLESS CHILDISH DAY

Line up

  • Nico Knappe: vocals, drums
  • Maik Knappe: guitars
  • Thomas Bremer: piano, synths
  • Christoph Bormann: bass
  • Torsten Wenzel: keyboards

Voto medio utenti

Una lugubre quanto agghiacciante intro di archi con la voce di Nico Knappe che sussura antiche litanie introduce questo interessante album dei Dark Sun. Tedeschi di Lipsia giunti con "Existence" al loro secondo album dopo l'ottimo esordio del 2002 con "Swanlike". La band si orienta su canoni musicali prettamente Gothic-Dark Metal con alcune reminescenze progressive che impreziosiscono il contentuto della loro musica: aggressiva e straziante in alcune parti, emozionale, romantica e drammatica in altri episodi. Possiamo definire "Existence" come un intenso labirinto intriso di malinconia e velate emozioni, dove solo il vento è in grado di sfiorare l'anima più profonda di queste songs per portale fino a noi. La voce di Nico Knappe mi ricorda molto le suadenti tonalità di Aaron Stainthorpe dei My Dying Bride, specialmente in relazione ad alcuni passaggi vocali di "Like Gods Of The Sun" come si evince dalla song "Slumbering Portrait". In "The Euphoric Sense" si assiste quasi al miracolo: una song che raccoglie le ultime linne musicali degli Anathema miscelandole sapientemente col progressive sound dei Porcupine di Tree di "In Absentia", e come se non bastasse velando il tutto con la sardonica aurea dei My Dying Bride. Il risultato è una dark song di una oscura bellezza a cui va aggiunta un'eccellente interpretazione musicale e comunicativa. Troviamo anche sprazzi di luce nelle evocative aperture musicali della rabbiosa e cadenzata "Her And The Element" per poi sprofondare nelle lugubri e Miltoniane atmosfere della decadente e progressiva "Daydream", nella cui parte finale si odono influenze "Damnation" by Opeth. Quest'ultimo accostamento lo si può assaporare anche nella successiva "Anemone": avvincente song in cui si alternano parti melodico-romantiche a parti più heavy e incisive nelle quali comunque i Dark Suns non perdono mai di vista la musicalità e l'oscura passionalità di cui è intriso l'album per tutta la sua durata. Inoltre "Anemone" rappresenta splendidamente il lato più progressivo della band che nella parte finale supera sè stessa in quanto ad arrangiamenti ed evocatività: un piccolo capolavoro nel suo genere! Da notare in questa song che la voce di Knappe si fa meno lugubre e sofferta per lasciare spazio ad un'interpretazione più soffice e melliflua che a tratti ricorda le ultime interpretazioni di Danny Cavanagh (Anathema) e Mikael Åkerfeldt (Opeth). Una romantica intro di archi e pianoforte apre gli undici minuti di "You, A Phantom Still": song dark-progressive in cui l'anima dei Dark Suns si presenta più caleidoscopica che mai, travolgendoci con un vortice di emozioni e colori di rara bellezza musicale. Degna colonna sonora per le giornate di pioggia passate in casa in compagnia di un bel libro di poesie di P.B. Shelley...
Più il sound prende connotazioni progressive e più si può constatare la preparazione tecnica dei componenti della band, che hanno dalla loro anche un eccellente e variegato song-writing che li pone senza ombra di dubbio tra le top bands del Gothic Metal. A dimostrazione di questa tesi basta dare un ascolto alle bellissime "Gently Bleeding" e "Abiding Space": songs in cui traspare un sound personale ed originale, componente che distingue i Dark Suns dalle sopra citate bands, nonostante gli accostamenti relativi al genere musicale comune.
"Patterns And Oblivion", capolavoro della band, a metà strada tra gli Anathema del grandioso "The Silent Enigma" e il progressive magico degli Opeth di "Damnation", è un pianto di romanticismo nero che raccoglie le nostre più profonde e recondite passioni per trasportarle su lonate e sconosciute lande dove un plumbeo e scarlatto cielo culla i nostri cuori.
Gran finale con la lughissima progressive-dark song "One Endless Childish Day" a chiudere questo meraviglioso viaggio nelle profondità dell'anima.
I Dark Suns hanno dimostrato di essere una band matura e di possedere un ottimo song-writing, ed "Existence" è lo splendido frutto di questo connubio. Per quel che riguarda l'aspetto musicale, la band si muove su territori Dark-Gothic-Progressive pennellati da atmosfere magiche, surreali, romantiche e oscure. Lo stile dei Dark Suns, benchè accostabile ad altre più note bands, è personale e spontaneo.
In definitiva "Existence" si può considerare un ottimo album e chi apprezza tutte le sopra menzionate bands deve assolutamente fare suo questo grande album! Magici.
Recensione a cura di Emanuele Goffo

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