Nel corso del 2013 abbiamo registrato il ritorno discografico sia da parte dei Blitzkrieg sia dei Satan, due formazioni accomunate dalla presenza dietro al microfono di Brian Ross, il quale era stato il primo cantante degli
Avenger prima di scambiarsi di posto con Ian "Swifty" Swift, che ai tempi militava proprio nei Satan. Uno scambio di musicisti piuttosto comune ai tempi e, comunque, non raro anche negli anni successivi.
Gli Avenger di oggi, oltre che dal già citato Swift sono ancora guidati da uno dei suoi membri fondatori quale il batterista Gary Young, e a loro si sono aggiunte le
nuove leve: i chitarristi Sean Jeffries e Liam Thompson ed il bassista Ian Fulton, che da quanto si può ascoltare su "The Slaughter Never Stops" sembrano essersi ben integrati nel sound del gruppo, che era - e resta tuttora - un Heavy Metal legato a doppio nodo alla N.W.O.B.H.M. senza per questo disdegnare spunti e accenni
speedy & thrashy, come quelli che incrociamo su "Decimated" o "Midnight Mass Destruction" (e qui si riecheggiano addirittura i Metallica).
Dopo la
solita introduzione, "Race Against Time" ci porta subito indietro di quasi trent'anni, a riascoltare quei dischi che mettevano sul mercato etichette come la Heavy Metal Records, la Ebony o la seminale Neat. Stesse atmosfere che si respirano proseguendo nell'ascolto del disco, con "Fate" o "Into the Nexus" che lasciano intendere quali sono le origini del Metal Teutonico, mentre su un brano come "In Arcadia Go" gli Avenger mettono in atto un vero e proprio
testimonial della N.W.O.B.H.M. anche se poi si
supereranno con la traccia successiva, infatti, a sorpresa gli Avenger piazzano una cover di "Killers" degli Iron Maiden, con Swift che si cala ottimamente nei panni di Paul Di'Anno. E in occasione di "Flayer Psychosis" sfiorano anche il muro dei sette minuti, miscelando energia a spunti melodici sui quali è ancora Swift a fare la differenza.
Forse si potevano sciogliere maggiormente le briglie ai due chitarristi, ma si tratta di un dettaglio, dato che "The Slaughter Never Stops" suona genuino e in grado di convincere tanto i nuovi adepti (quelli che hanno eletto a loro portavoce gruppi come Enforcer o Skull Fist) quanto i nostalgici come il sottoscritto.
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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