Dopo l'album omonimo del 2013 tornano i finlandesi Battle Beast con questo nuovo 'Unholy Savior'. Il disco in questione è il terzo per la band di Helsinki, che vede come protagonista incontrastata l'energica vocalist Noora Louhimo. Il genere proposto dai Battle Beast aderisce ancora all'heavy e vira sempre più verso lo stile ottantiano, che va via via definendosi dopo il multiforme e pregevole debut 'Steel', seguito da una seconda uscita self-titled che si staccava abbastanza dal predecessore, non solamente per la sostituzione di cantante (Nitte Valo lasciava il posto all'attuale singer) ma anche per il sound della band che al tal momento è cambiato in maniera discretamente traumatica.

Inutile annoverare le molteplici influenze che confluiscono nel presente stile dei Battle Beast, sarebbero troppe, meglio concentrarsi sul succo di 'Unholy Savior'. Un album con una produzione possente, epico, colmo di chorus orecchiabili a cominciare dall'opener 'Lionheart'. Anton Kabanen e Juuso Soinio, i due axeman bestiali, svolgono un lavoro eccelso nel fabbricare riff graffianti e assoli notevoli, senza tralasciare il lavoro sempre più centrale della tastiera di Janne Björkroth e la puntuale sezione ritmica. Tutto viene confermato dalla title-track, ancor più ammiccante e pronta per la sede live per accogliere consensi fra il pubblico. La rockeggiante e vigorosa 'I Want The World… And Everything In It' trascina l'ascoltatore nel mondo d'acciaio dei Battle Beast, così come la sfrenata 'Madness'. Il cambio di registro per la ballad 'Sea Of Dreams' non fa altro che giovare ad 'Unholy Savior', mostrando anche il lato più dolce dello stile della vocalist, però la quiete dura poco, con l'arrivo di 'Speed And Danger' la bestia ricomincia a ruggire. Menzione necessaria per 'Touch In The Night', traccia in puro stile ottantiano, quasi pop, proveniente dalla tradizione commerciale nordica.

Buon nuovo colpo assestato dai finnici, consigliato.