Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:49 min.
Etichetta:Steamhammer/SPV

Tracklist

  1. INTRO
  2. LADY LIBERTY
  3. SCRIPTED REALITY
  4. LONG WAY OF REDEMPTION
  5. IDENTITY
  6. WE WON'T TAKE IT ANYMORE
  7. REVOLUTION IN PROGRESS
  8. CLOSER THAN YESTERDAY
  9. SHUT UP & THINK
  10. THIS WORLD WILL BURN

Line up

  • Stephan "Heiko" Dietrich: vocals
  • Dirk Frei: bass
  • David Schleif: drums
  • Alexander Backasch: guitars
  • Peter Langforth; guitars

Voto medio utenti

Bella prova per gli Alpha Tiger che con il loro terzo album sembrano aver trovato la giusta quadra per la propria proposta musicale, rispettando le aspettative che erano seguite all'uscita del loro secondo lavoro, il già più che discreto "Beneath the Surface".

Ad essere onesti però non è che "iDentity" si sia presentato bene - no, non l'artwork: quello non è niente male - ma la prima traccia che incrociamo è il tema dell'Eurovisione (il "Te Deum" di Marc-Antoine Charpentier) che sembra proprio buttato lì per caso. Nemmeno il tempo di lamentarsi che irrompe dagli speakers l'ottantiana "Lady Liberty" raggiunta subito dopo da una "Scripted Reality" in forte odore di Queensryche (avete presente brani come "The Needle Lies"?). Un pezzo come "Long Way of Redemption" ha poi il suo punto di forza nella versatilità, un gustoso blend di energia e belle melodie che mette in evidenza la prova di uno Stephan Dietrich in grande spolvero, e che non manca l'appuntamento per confermare le belle parole spese per lui in passato e - soprattutto - ora a caccia di nuove lodi. Tutte meritate. E la titletrack è uno degli episodi maggiormente indicati per ribadirlo, una bella pulsione ritmica, chitarre maideniane (era "Somewhere in Time", direi) ed Heavy Metal a tutto spiano. Non convincono invece gli incroci vocali che si rincorrono sull'ammiccante "We Won't Take It Anymore", che in alcuni casi risultano vagamente catchy & modern wannabe e all'apparenza assai poco spontanei. Molto meglio la successiva "Revolution in Progress" dove è la coppia Alexander Backasch e Peter Langforth a lasciare il segno, quindi come spesso mi capita di rilevare in questi casi, la melodica "Closer than Yesterday" (una power ballad che ricorda gli Edguy) scorre via senza colpo ferire, ma forse sono solo io ad essere mal disposto verso questo tipo di canzoni, e mi sento molto a più agio con la botta di energia che arriva dall'urgente "Shut Up & Think" e poi anche dalla più ragionata "This World Will Burn", che mette la parola fine alle ostilità.

Su "iDentity" incappiamo in un paio di episodi deboli, ma resta pur sempre un album ben al di sopra della media, così come la band che lo ha realizzato, per quanto prima di promuoverli a pieni voti aspetterei di vedere come se la cavano dal vivo, per quanto abbia la netta sensazione che gli Alpha Tiger siano in grado di superare con scioltezza anche questa prova.




You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 gen 2015 alle 12:26

Concordo con Frank e aggiungo che gli Enforcer sono su altri livelli, quindi ci rifacciamo presto:-)

Inserito il 22 gen 2015 alle 11:44

Gran bella rece Ermo. Questo nuovo lavoro lo trovo un pochino più "fiacco" in certi pezzi. La qualità rimane alta ed il disco è bello, ma viene a mancare un po' di mordente in certe occasioni.

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