Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:28 min.
Etichetta:logic(il)logic Records / Andromeda Dischi

Tracklist

  1. LIFE DENIED
  2. BAGGER 288
  3. THE 8TH SIN
  4. DECEPTION
  5. BLACK HOLE
  6. I EXECUTOR
  7. HIDDEN SIDE

Line up

  • Stefano Segato: vocals
  • Uros Obradovic: guitar
  • Mirco Maniero: guitar
  • Marco Daga: bass
  • Andrea Segato: drums

Voto medio utenti

Tornano a picchiare sodo i Forklift Elevator, validi esponenti del metallo groovy e “frontale”, sulla scia dei colossi Machine Head, Pantera, Testament, Black Label Society e Metallica.
Assorbiti senza soverchi problemi i rilevanti cambi di line-up e forti di un contratto con la logic(il)logic Records, i patavini sfornano, dopo la precedente autoproduzione “Borderline”, un altro concentrato di rabbia e intensità, il quale però non si traduce mai in manifestazioni espressive “cieche” e gratuitamente brutali, dimostrando di essere in grado di variare le proprie tattiche d’aggressione attraverso una sufficiente varietà di stimoli creativi.
Nulla di particolarmente “avventuroso”, in realtà, e tuttavia l’impressione netta che il gruppo sia interessato a fornire al suo pubblico una forma di headbanging in qualche modo “intelligente”, lontano dalle tante (troppe?) ovvietà della scena.
Una ricerca melodica subdola e non predominante, sia chiaro, che non evita al programma di apparire pesante, duro e feroce, ma che riesce comunque a caratterizzarlo, ponendo i nostri sulla strada giusta per l’agognato obiettivo del vertice di categoria.
Scendendo in maggiori dettagli, sebbene ancora leggermente carenti in fatto di “personalità” tout court, è altresì innegabile l’impatto dirompente di brani come "Bagger 288”, "The 8th sin” (con un pizzico dei Disturbed nell’impasto sonico) e la spietata “Deception”, mentre, per quanto mi riguarda, sono le vischiosità “sudiste” e i riverberi ipnotici di “Black hole”, le potenti variazioni apocalittiche di “I executor” e la cangiante “Hidden side” a fornire le scosse emotive più vigorose, a testimonianza di un processo evolutivo piuttosto interessante e stimolante anche se non ancora del tutto compiuto.
I Forklift Elevator hanno capito già molto della differenza tra intransigenza e ottusità, e non mi stupirei di vederli quanto prima aspirare a una posizione di rilievo tra i migliori interpreti del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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