Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:41 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. RULED BY THE DEATH
  2. DECEIVER
  3. GEHENNA
  4. WEB OF BELIEFS
  5. THE SLEEP
  6. SNAKES
  7. NAT
  8. THIS BARREN EARTH
  9. OMNIVORE

Line up

  • Troels: bass
  • Adam: drums
  • Theis: guitars
  • Simon: guitars

Voto medio utenti

Siamo appena all'inizio dell'anno ma di soddisfazioni, in campo musicale, ne stanno già arrivando parecchie. Ultima sorpresa, questo Gehenna dei danesi By The Patient.
Fautori di un thrash metal pesantemente venato di black e death, spesso paragonato a Behemoth e Amon Amarth, la band decide con il suo terzo disco di "osare di più" ed i risultati sono eccellenti.
Mettete da parte la vostra voglia di cose tecniche e pompose, qui c'è del marcio, della potenza nera, anche nelle parti più melodiche, ma soprattutto c'è atmosfera. La musica dei BTP è... diversamente svedese. Voglio dire, pesca buona parte delle sue influenze dalla scena scandinava (più qualcosina dai vecchi Behemoth) ma non imita nessuna band in particolare. Certo, ci sono tracce di At The Gates (quelli di una volta, non le ultime porcate) soprattutto nell'aggressione perpetrata dalle prime due tracce del disco, poi, qualcosa cambia. La title track è un pezzo lento ma allo stesso tempo denso ed inquietante, ci ho sentito dentro anche qualcosa dei Marduk più "atmosferici". Quello che però troviamo nel lavoro è varietà. Questi ragazzi sanno mescolare benissimo stacchi e momenti da headbanging, con porzioni di canzone ambientate in un cielo nero senza stelle, sanno sfregiare con i blast beat, ti mettono una leggera malinconia con melodie in tremolo picking, aprono il ventaglio sonoro a soluzioni non scontate e che non sai fin dove possano spingersi. Grandi suoni di chitarra, buon drumming, ottime linee di basso e anche la voce, spesso freno alle idee di molti gruppi, sa essere convincente tra growl e harsh vocals, senza essere mai invadente e senza voler cercare un posto ad ogni costo. Questo, probabilmente, dipende dal fatto che la band sia "rimasta" un quartetto dopo l'addio (2014) del cantante Tan Mohl-Hansen e si sia dovuta dividere equamente le parti vocali.

Sommando tutti i fattori, ci troviamo al cospetto di una band dal suono intrigante che ha cose molto interessanti da farci ascoltare.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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