Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:64 min.
Etichetta:ViciSolum Productions

Tracklist

  1. DAWN BRINGS NO MERCY
  2. STRONGER
  3. LIBERATOR
  4. MY CONTENDER LIES
  5. SORROW'S SACRIFICE
  6. CRYSTAL TEARS
  7. MACHINE
  8. RED SKY
  9. THE FINAL STAND
  10. HIDEAWAY
  11. MEMORIA'S LONGING

Line up

  • Luke Wenczel: drums
  • Jason Meracis: bass
  • Karl Szulik: guitar
  • Robb Inglis: guitar
  • David Van Pelt: keyboards
  • Jennifer Borg: vocals

Voto medio utenti

Female fronted band australiana, che più che i Nightwish e soci guarda ai Symphony X e al prog/power più articolato e cattivo, i Divine Ascension arrivano al loro secondo album, "Liberator", ed è un bell'ascoltare.

Le strutture ritmiche di questo disco ben si sposano con il mixing/mastering ad opera del notissimo Jens Bogren, e la voce di Jennifer Borg tende più al versante drammatico che a quello operistico, caricando così il platter di intensità e pathos, piuttosto che di zuccherosa lagnosità. Il risultato è un album solido, 'metal' nel senso più propriamente detto del termine. L'opener "Dawn Brings No Mercy" e la successiva, cattiva "Stronger" settano subito il mood del platter, che continua con una title track epica e powerosa; "My Contender Lies" è un mid tempo tecnico e chitarroso, laddove brani come "The Final Stand" o "Hideaway" a me ricordano quasi più i Vision Divine che Sharon, Tarja, Floor e compagnia bella.

"Liberator" è essenzialmente un album power/prog metal, ed il fatto che i Divine Ascension siano capitanati da una donna, per fortuna, non appiattisce la loro proposta al solito cliché chitarre grosse-vocina operistica-svolazzi tastierosi-inserti operistici. Qui c'è il suo bel chilo e mezzo di metallo, ben suonato, cattivo e tecnico, e la band dimostra una invidiabile coerenza interna, oggi troppo spesso sacrificata sull'altare delle vendite. Bravi.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Divine Ascension - Liberator

Dopo un fantastico lavoro come "As the truth appears" e' normale prendersi una pausa(di 3 anni)e riprendere contatto con la realta'.O almeno,questo deve aver immaginato la metal goddess/singer Jennifer B.Quello delle sue origini neoclassiche e' un corrosivo e incompromissorio episodio isolato:.Tanti anni passati a cantare lirica chiudono un cerchio con l'intransigente e sfaccettato symphonic goth di "Liberator":piu' complesso,ma non si sa.Attendiamo gli sviluppi.

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