"Evil Messiah" è un regalo che i norvegesi
Crest of Darkness fanno ai propri fans a celebrazione dei loro vent'anni di carriera.
Un traguardo certamente notevole quello di
Ingar Amlien, mastermind del progetto e unico membro rimasto dalla prima incarnazione della band, un musicista eclettico, qualcuno lo ricorderà nei prog metallers
Conception, e certamente originale nel suo modo di intendere il black metal declinato, spesso, in una prospettiva piuttosto lontana dai canoni del genere.
Il nuovo album è composto da tre brani nuovi, tutti di buonissimo valore (in particolare l'ossessiva
"Armageddon"), in cui i
Crest of Darkness alternano melodie ariose, bravissimo in questo il chitarrista
Rebo, a sfuriate assassine e condiscono il tutto con un riffing dal fortissimo sapore thrash e con una atmosfera torbida, maligna e vagamente industriale sottolineata da certi passaggi delle ottime tastiere.
A completare l'EP una cover di
Alice Cooper,
"Sick Things", come a voler rimarcare il carattere "particolare" che la proposta dei norvegesi, come ho già detto, ha sempre dimostrato di avere.
Il gruppo di Gjøvik si è sempre mosso lontano dalla luce dei riflettori, ma gli va comunque riconosciuta coerenza musicale e buone idee, a volte ottime, nel concepire i propri brani, motivo per cui anche questo
"Evil Messiah", pur nella sua breve durata, è un piacevole ascolto per chi apprezza il black metal intelligente, fatto di buona tecnica strumentale, strutture sonore non monodirezionali, e qualità negli arrangiamenti superiori alla media del genere stesso.
Certo non aspettatevi un capolavoro e nemmeno di ammirare una copertina da tramandare ai posteri (quanto è oscena?), ma buona musica certamente si.
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