Black forest metal. Questo è il genere, o sottogenere, col quale piace etichettarsi ai
Finsterforst. Gruppo tedesco di Freiburg/Emmendingen, dello stato federato di Baden-Württemberg, nasce nel 2004 con l'obiettivo di portare nell'universo metallico l'ideale di contemplazione della natura, di evocare l'oscuro spirito delle foreste teutoniche attraverso una mistura di generi, maggiormente sgorganti dalla linfa dell'estremo.
La vera svolta per la carriera del gruppo avviene nel 2012 con la firma per Napalm Records e l'uscita dell'album
"Ratlos" e una discreta visibilità guadagnata nell'ambiente metallico. Impressionante è la differenza che si nota già dall'artwork del disco, che questa volta vede come protagonista un bagliore lucente, in opposizione alle tinte oscure della precedente release. La forma umana si erge a figura principale, contrariamente a
"Ratlos", dove la natura troneggiava spregiudicatamente sull'essere. Anche stavolta Pär Olofsson si dimostra artista dalla qualità straordinaria e capace di riassumere con la propria arte il succo della proposta musicale.
"Mach dich Frei", questo il titolo della nuova fatica dei
Finsterforst, vuole portare l'ascoltatore ad ottenere la propria libertà per mezzo del contatto con la natura. La band teutonica si scopre così romantica, nel senso letterario del termine, quasi pastorale o leopardiana. Acerrima nemica del metallaro medio è la durata, ben settantaquattro minuti di atmosfere ammalianti e cingenti, con elementi folk, riff monolitici e ritmiche incedenti; caratteristiche che si colgono già nella seconda traccia
"Schicksals End'", quasi un quarto d'ora di motivi seducenti e richiami naturalistici. Se chiudete gli occhi vi troverete catapultati nel mezzo di una foresta germanica, popolata da sinistre creature e fantasmi del passato. Altra peculiarità che si scorge nel sound dei Finsterforst sono le attente orchestrazioni, mai esagerate, che completano l'operato della sezione metallica. Come nelle precedenti uscite si può trovare in buona parte l'influenza di gruppi come Moonsorrow e Thyrfing, anche se, con l'andare del tempo, i Nostri sembrano conseguire una propria collocazione, un proprio stile. Buonissima anche stavolta la performance del singer Oliver Berlin, uno dei veri punti di forza dei
Finsterforst.
"Zeit für Hass" innalza ancor più la solennità della proposta della band teutonica; con
"Im Auge des Sturms" v'è invece una pausa meditativa e contemplativa che porta alla poderosa title-track. L'ascetica e con seducenti linee folk "Mann gegen Mensch", l'affascinante
"Reise zum...", governata dalla fisarmonica, e la lunghissima
"Finsterforst" (quasi venticinque minuti) mostrano quanto ampia sia l'idea musicale dei
Finsterforst.
"Mach dich Frei" è un album complicato, ma senza dubbio seducente che accompagna dentro al mondo e alla singolare concezione metallica del combo tedesco. Un passo in avanti rispetto alle precedenti release. Consigliato agli amanti dell'atmospheric, del pagan, del viking e del folk metal.
Video di "Mach dich Frei"
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