Non ci è dato molto sapere su questo one man project
A2aThot, se non che "
Gestalt" è la sua seconda produzione.
Questo disco non ha una classificazione musicale vera e propria, in quanto è un agglomerato di generi diversi tra loro e uniti in un'unica sperimentazione. In questo full troviamo psichedelia, drone, doom, elettronica, ambient con tanto di utilizzo di synth in maniera eccelsa. Rispetto al primo demo un po' incerto, (che qualcuno ha definito addirittura scadente) "Gestalt" è invece la prova che con la dedizione allo studio di propedeutica, soprattutto elettronica, si possono fare grandi cambiamenti. La somiglianza senza dubbio assimila gli ultimi lavori dei poliedrici
Ulver, mantenendo una psichedelia instrospettiva simile ai vecchi
Hawkwind. Con determinati riff di chitarra semiacustica elettrificata utilizzata in alcune parti della suite (M), il ritmo sul lento rilassante andante, si può immaginare addirittura della chill out, quella del celebre
"Cafè del Mar" per intenderci.
Inutile dire che questo ragazzo ha le idee ben chiare sul tipo di sperimentazione che vuole proporre da quest'ultimo disco in avanti. "Gestalt" è un album apprezzabile per molti aspetti, intrigante, irreversibile sulla psichedelia e su un prog molto preparato quanto tecnico.
Questo album è in loop nel mio stereo da quando mi è arrivato e non lo toglierò per molto tempo.
Inutile ammettere che sono in attesa di un altro suo lavoro che sarà sicuramente ancora più intenso di "
Gestalt".
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