SIGLA!
Dunque pare che a
Jeff Scott Soto siano saltati i nervi e si sia incacchiato di brutto. Voci non confermate attribuiscono l'accaduto al fatto che un amico (vai a fidarti...) gli ha fottuto la pista polistyl
che gli aveva regalato
Mike Orlando degli Adrenaline Mob. Così, Soto non ci sta e forma i
SOTO (nome scelto dopo ore ed ore di alternative vagliate e scartate, per cercare il monicker più originale ed inaspettato). E così Jeff riesce ad incanalare la sua rabbia in un disco che è una compilation di schiaffi in faccia che lévati. Praticamente dall'opener "
Final Say" alla title track (con l'unica eccezione del lentone-ma-sempre-discretamente-nervosetto "
Narcissistically Yours") sembra un disco dei summenzionati AMob, poi vai pure a scoprire che Orlando, tomo tomo cacchio cacchio, si è pure sparato un paio di solos qui e là, e con lui altra gente del calibro di Gus G, Hugo Mariutti, Casey Grillo e altri.
Nella foto, Goose G si confronta con il resto della band...
Giusto il tempo del secondo, e più canonico, lentone "
When I'm Older" e l'ultima parte del disco ci regala di nuovo un Soto elettrico, irascibile, che fa della sua voce strumento di protesta e di sfogo, scivolando però nella più classica delle situazioni "
questa l'ho già sentita", che un pò è il virus di tutto il disco. Ci piace? Mah, di certo ci fornisce una versione di Soto che non ascoltiamo spesso, e che come al solito ha il solito indice di qualità bello alto. Ma per me, la morbidezza e la versatilità di Jeff avrebbero meglio reso con arrangiamenti più variegati e meno monolitici.
Ah, per dovere di cronaca, pare che alla fine la pista l'avesse presa Portnoy, incavolato per non essere stato chiamato a guestare anche qui...
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