Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:55 min.
Etichetta:earMusica

Tracklist

  1. FINAL SAY
  2. THE FALL
  3. WRATH
  4. BREAK
  5. NARCISSISTICALLY YOURS
  6. END OF DAYS
  7. INSIDE THE VERTIGO
  8. WHEN I'M OLDER
  9. TRANCE
  10. JEALOUSY
  11. KARMA'S KISS
  12. FALL TO PIECES

Line up

  • Jeff Scott Soto: vocals
  • Jorge Salan: guitar
  • BJ: keyboards, guitars
  • David Z: bass
  • Edu Cominato: drums

Voto medio utenti

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Dunque pare che a Jeff Scott Soto siano saltati i nervi e si sia incacchiato di brutto. Voci non confermate attribuiscono l'accaduto al fatto che un amico (vai a fidarti...) gli ha fottuto la pista polistyl

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che gli aveva regalato Mike Orlando degli Adrenaline Mob. Così, Soto non ci sta e forma i SOTO (nome scelto dopo ore ed ore di alternative vagliate e scartate, per cercare il monicker più originale ed inaspettato). E così Jeff riesce ad incanalare la sua rabbia in un disco che è una compilation di schiaffi in faccia che lévati. Praticamente dall'opener "Final Say" alla title track (con l'unica eccezione del lentone-ma-sempre-discretamente-nervosetto "Narcissistically Yours") sembra un disco dei summenzionati AMob, poi vai pure a scoprire che Orlando, tomo tomo cacchio cacchio, si è pure sparato un paio di solos qui e là, e con lui altra gente del calibro di Gus G, Hugo Mariutti, Casey Grillo e altri.

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Nella foto, Goose G si confronta con il resto della band...


Giusto il tempo del secondo, e più canonico, lentone "When I'm Older" e l'ultima parte del disco ci regala di nuovo un Soto elettrico, irascibile, che fa della sua voce strumento di protesta e di sfogo, scivolando però nella più classica delle situazioni "questa l'ho già sentita", che un pò è il virus di tutto il disco. Ci piace? Mah, di certo ci fornisce una versione di Soto che non ascoltiamo spesso, e che come al solito ha il solito indice di qualità bello alto. Ma per me, la morbidezza e la versatilità di Jeff avrebbero meglio reso con arrangiamenti più variegati e meno monolitici.



Ah, per dovere di cronaca, pare che alla fine la pista l'avesse presa Portnoy, incavolato per non essere stato chiamato a guestare anche qui...
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 mar 2015 alle 12:59

Recensione molto goliardica e divertente, ma secondo me non rende del tutto giustizia al disco del buon (ottimo) Soto. E' vero che suona come "già sentito" ma non possiamo certo aspettarci da Soto qualcosa di innovativo o rivoluzionario. Mi piace però la "maschera di rabbia" che ha indossato in questo disco e devo dire che l'ho ascoltato molto piacevolmente. Per me il voto giusto sarebbe un 7,5

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