Durante riti di iniziazione, lo stramonio era utilizzato come mezzo per ottenere visioni della vita futura dei ragazzi che passavano dalla giovinezza alla vita adulta.In Europa lo stramonio, simbolo di inganno e depravazione, viene anche chiamato "erba delle streghe", a causa delle proprietà narcotiche e allucinogene sfruttate durante i sabba per avere visioni e compiere riti.
Ecco dunque che i nostri veneti
ABHOR, rievocano un rituale antico come il mondo, racchiuso in un nuovo concept in formato musicale meglio intitolato come
"Ritualia Stramonium" in prossima uscita il 13 marzo 2015, sotto la
Moribund Records.
Nove le tracce scelte per comporre uno dei full che finalmente, in modo degno, consacra la band a quasi vent'anni di carriera nel filone dissacrante del black metal underground, soprattutto dopo diversi flop degli anni precedenti. Brani che si susseguono uno dopo l'altro, incessantemente, con atmosfere glaciali, grondanti di oscurità, ritualismo estremo, urla e deliri mentali da far venire i brividi e l'angoscia.
Vale la pena citare anche chi ha composto le parti delle tastiere, che hanno contornato e ricamato in modo sublime tutta la parte degli arrangiamenti, sostenuta dagli altri strumenti.
Un elogio musicale dunque, al clima delle fredde, buie e tempestose sembianze dei granitici corridoi della perversione umana, un black metal veloce e assassino, in cui non vi è molto tempo da dedicare ad un barlume di coscienza umana, ma è necessario agire e molto in fretta prima che anche l'ultimo petalo di stramonio si chiuda per sempre.
RItualia Stramonium è un viaggio bellissimo, intenso, magico, da ascoltare con la mente libera da complicazioni terrene. Ricordano alla lontana gli
Opera IX, ma non necessariamente vanno assimilati troppo a loro, in quanto comunque seguono un percorso ben preciso.
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