Copertina 6

Info

Anno di uscita:2001
Durata:65 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DIG ME UP TO BURY ME
  2. KEEP BREATHING
  3. NOTHING TO SAY
  4. WEATHER TO DO
  5. CAMERA EYE
  6. TRASH
  7. PRAISE
  8. MY GOD
  9. LEARN TO DANCE
  10. FRUSTRATE
  11. KILLING TIME
  12. I.A.M.H.

Line up

  • Eric A.K.: vocals
  • Craig Nielsen: drums
  • Jason Ward: bass
  • Mark Simpson: guitars
  • Edward Carlson: guitars

Voto medio utenti

Mio Dio! Ascoltare "Dig Me Up to Bury Me" mi ha per un attimo ricordato i vecchi Flots... quelli della mia giovinezza: le chitarre veloci ed ormai fuori moda, la voce di A.K., solo il ritornello "stona" in questo salto nel passato. Invece "My God" già dalla successiva "Keep Breathing" mette in chiaro che non si tratta di un operazione per nostalgici.

Peccato, sarà giusto così, la band con il tempo si è evoluta.
Peccato, ma a me piacevano di più i vecchi Flotsam.

Nulla da dire, "My God" presenta ottimi momenti ed anche qualche bella canzone, ma certi spunti "alternativi e modernisti" non riesco ad assimilarli.
Come ad esempio non riesco a farmi piacere "Keep Breathing" oppure "Weather to Do", e neppure la potente, ma noiosa, "Killing Time". Ho invece apprezzato "Camera Eye" (nonostante le troppe voci filtrate), "Learn to Dance" ed anche la conclusiva "I.A.M.H." un delicato brano strumentale che precede una hidden track, una versione acustica di "Trash".
Ho la sensazione che negli ultimi albums i Flotsam siano sempre stati li per spiccare il volo e dedicarsi a nuove soluzioni musicali, ma che invece per un motivo o per l'altro non siano riusciti a staccarsi definitivamente dal proprio passato. Un passato che li ha visti autori di album come "No Place for Disgrace" e "Doomsday for the Deceiver", ormai lontani, ma che aleggiano come uno spettro su questo "My God".
Come in passato ha sicuramente pesato l'essere stato il primo gruppo di Jason Newsted. Questo avrà contribuito a far circolare il nome del gruppo, ma l'essere stati troppo spesso citati come l'ex band del bassista passato nelle file dei Metallica (già... ora anche ex dei Four Horsemen), ha anche messo in secondo piano l'aspetto musicale del gruppo. Come detto in apertura "My God" non ha solo aspetti negativi, la band ha esperienza (e capacità) da vendere, ed A.K. è un signor singer, e tutto sommato i pezzi hanno in generale un buon groove, peccato per la direzione che prendono.
Magari sono io a non essere in grado di capire o accettare le scelte del gruppo, e qualcuno potrà leggere "My God" esattamente al contrario, ma da parte mia, ecco che i Flots si beccano una piena sufficienza, ma nulla più.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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