I
Godwatt (già Godwatt Redemption) sono in circolazione da quasi un decennio, ed in questo lasso di tempo hanno consolidato la loro fama nella scena heavy rock/stoner italiana. Il trio frusinate rilascia il suo quarto full-lenght, confermando lo stile roccioso ed oscuro unito al cantato in italiano, non molto consueto in questo ambito.
Il disco è gravido di riff collosi, ritmiche arcigne, elementi hard doom che si fondono con la potenza dello stoner, immerso in un’atmosfera da “fine dei tempi” come viene ben illustrato dal primo brano (“
in un attimo tutto brucerà, il sole è morto e non risorgerà..”). Si alternano episodi più sintetici e diretti ("Supergressus") ad altri estesi e maggiormente strutturati ("Condannata", "Memoria", "Nostro veleno"), sempre nella ricerca di spunti caratterizzanti e varietà nella proposta.
La stessa formula delle vocals in lingua nazionale si applica bene al lavoro, anche perché gli spazi strumentali risultano alla fine preponderanti ("Catene").
Talvolta l’ispirazione sabbathiana affiora in modo evidente, ma il groove rimane sempre sostenuto e questa è la cosa essenziale. Buona prova.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?