Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. LEARNING HOW TO LOVE
  2. REMEMBER OUR LOVE
  3. ANYTHING FOR YOU
  4. ONLY YOU CAN GIVE ME
  5. TO SAY YOU LOVE ME
  6. YOU GOT THE LOVE
  7. SKIN
  8. THE GARDEN
  9. SECOND CHANCE
  10. SAY A LITTLE PRAYER

Line up

  • Tommy Funderburk: voce
  • Fabrizio V.Zee Grossi: basso, tastiere e loops
  • Arny Rothstein: tastiere
  • JM Scattolin: chitarra
  • Rob Vanni: chitarra
  • Joachin Cannaiuolo: batteria
  • Biggs Brice: batteria
  • Phil Brown: chitarra

Voto medio utenti

Tommy Funderburk è il talentuoso singer americano noto ai più per la sua militanza in bands del calibro di King of hearts e Boston (cantò nell'album "Walk on", che nel 1994 segnò il ritorno sulle scene della storica band dopo un decennio buono di assenza dalle scene), e dopo una carriera ventennale spesa per lo più come session man in disparati progetti, e ultimamente anche come businnessman (è infatti il fondatore dell'etichetta Sovereign Artists), ha finalmente trovato il tempo di fare uscire il suo primo disco solista. Dopo tutti questi anni, è facile immaginarlo, di cose da dire ne avrà avute parecchie: e infatti siamo di fronte ad un disco eccezionale, a 43 minuti di rock melodico di grandissima classe, a 10 brani che pur nella loro semplicità sanno andare dritti al cuore e non uscirci più. Valorizzato da una produzione stellare (Fabrizio Grossi, che ha già lavorato tra gli altri con Glenn Hughes e House of Lords) Funderburk ci incanta con la sua voce emozionante , disegnando melodie vocali di rara bellezza, semplici e irresistibili, tant'è che una volta arrivati alla fine è davvero difficile non precipitarsi di nuovo sul tasto "play". Siete scettici? Provate ad ascoltare "Remember our love", o la title track, o ancora la romantica "Only you can give me", e capirete cosa intendo dire. Se un difetto deve essere trovato a questo lavoro, esso sta forse nel suo essere un po' troppo stereotipato, di ricorrere spesso ad autocitazioni (l'impronta dei King of hearts è molto presente, ma anche quella dei Boston, o di artisti come Toto o Richard Marx), ma d'altronde tutto ciò che ad un musicista aor è richiesto è scrivere belle canzoni, senza preoccuparsi se siano o meno originali. Nel nostro caso le canzoni ci sono eccome, per cui non credo sia il caso di lamentarsi. Certo, intristisce molto immaginare che un album di tale valore, dallo straordinario airplay radiofonico, sarà ascoltato solo da una piccola cerchia di persone, mentre su Mtv continueranno a girare I vari The Calling e Hoobastank. Fate un favore al rock: comprate "Anything for you" e non ve ne pentirete, parola mia!
Recensione a cura di Luca Franceschini

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