Arjen Lucassen. Artista. Musicista. Genio. Compositore.
Che bella personcina che devi essere, Arjen. Che testa. Che gusto. Che cultura musicale. Quasi ti odio. Vabbé.
Se non conoscete Arjen, siete fuori da questa recensione e dal 90% di ciò che Sbranf chiama "musica". Arjen, in tutte le sue incarnazioni musicali, ha dimostrato di essere una di quelle rare anime, di quelle che ne nasce una ogni 30 anni. E il qui presente progetto The Gentle Storm sta qui a testimoniarlo. Sì, perché non basta avere ai tuoi servigi la voce IMMENSA di
Anneke Van Giersberger: devi saperla valorizzare, esaltare, far fiorire come un'orchidea. Ed è questo, a mio parere, il più grande merito di Arjen: comporre un album (anzi, due) che sono la perfetta strada per far risplendere una gemma rara come Anneke, esaltare ogni sua sfumatura, condire il tutto con brani dalla bellezza commovente, usando un milione di strumenti e non permettendo a nessuno di fare un coro che sia uno dietro la voce perfetta della cantante perfetta, lasciando l'ascoltatore con un palmo di naso, come davanti a un'opera d'arte.
"
The Diary" è un viaggio, una storia d'amore raccontata tramite una corrispondenza epistolare tra un marinaio olandese del XVII secolo e la sua bella, rimasta a terra ad espettare il suo ritorno da un viaggio lungo due anni. In questo scambio epistolare, la voce di Anneke e la musica di Arjen vi porteranno tra mari agitati, cuori palpitanti, la malinconia della notte, la solitudine di un cuore che ama, e in molti altri posti.
Non uno strumento elettrico nel cd "
gentle", dove anche gli amati hammond, moog e sintetizzatori di Arjen rimangono in magazzino, lasciando spazio solo al pianoforte, ed a una miriade di percussioni, strumenti a corda, fiati ed un coro condotto magistralmente. Un viaggio sonoro, si diceva, che nel secondo cd si ripete uguale a se stesso e completamente diverso, ammantato nella sua versione "
storm" di arrangiamenti e strumentazioni moderne e rock, e le stesse composizioni che ci avevano fatto sognare pochi minuti prima diventano scenario per una nuova marea di emozioni, per palpitazioni sonore che solo i Grandi ci sanno dare.
In tutto questo mare magnum di musica semplicemente inarrivabile per gusto e scelte sonore, svetta come un cielo terso una voce che, per interpretazione, intonazione, sfumature armoniche è la quintessenza della bellezza. Anneke è una dea dalla vaoce d'angelo, pronta ad interpretare ed a farsi carico di una tale bagaglio emotivo, da lasciarti senza fiato.
"The Diary" è qualcosa di più, molto di più di un album da ascoltare. E' un'esperienza di vita; uno dei libri più belli che abbia mai letto, il sogno che vorrei sognare ogni notte.