Non ho mai avuto un buon rapporto con gli anni Ottanta, lo riconosco, ma tra i (tanti) gruppi di pregio consegnati ai posteri non posso non ricordare e tributare i
Toto. “I migliori musicisti sul pianeta” secondo Eddie Van Halen, acclamati da pubblico e critica (il disco in questione riceverà 3 dischi di platino e 6 Grammy Awards), coinvolti in decine di album fondamentali del periodo (“Thriller” di Michael Jackson e “USA for Africa” dicono niente?) hanno saputo mettere la loro “onniscienza musicale” al servizio di brani godibilissimi per chi suona, chi ascolta e chi di musica non sa assolutamente niente. Perché di gente che suona bene, si sa, è pieno il mondo, ma la classe sfoggiata dai Toto nella propria pluriennale carriera, mai sfociata in “autoerotismo sonoro” nonostante le immense doti dei singoli componenti, ha davvero pochi eguali nella storia del rock. Prodotto dagli stessi Toto, “IV” rappresenta la consacrazione commerciale per la band dei fratelli Porcaro, grazie a brani come “Rosanna”, “Africa”, “Make Believe”, “Afraid Of Love” e “I Won’t Hold You Back” che tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito. Difficile elencare esaurientemente i generi musicali che si possono trovare all’interno dell’album: progressive rock, funk, soul, r&b e pop convivono pacificamente in canzoni strutturalmente mai scontate e sublimemente arrangiate dal figlio d’arte David Paich e dai suoi compagni (esemplare anche l’apporto di James Newton Howard, noto “ai più” per le sue colonne sonore, qui in veste di compositore delle parti orchestrali con il sopraccitato Paich). Andate e compratelo. Punto. Se non per voi, anche come regalo non è niente male.
A cura di Gabriele Marangoni
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