Nailgun, tedeschi, thrash metal: mi sono messo all'ascolto di "
Desolation" immaginandomi l'ennesima band dedita al revival di questo genere ma che poi canna completamente scelta vocale, mettendo dietro il microfono un tizio molto più adatto al death, o al limite all'hardcore, invece che al thrash metal.
In questo caso nulla di tutto ciò, anzi inizialmente ho pensato che cosa si fossero bevuti quelli della loro etichetta
7hard, o loro stessi, ad inserire nella bio la categoria thrash metal, dato che dopo pochi secondi dalla bella iniziale "
The Message" ho pensato di aver messo per sbaglio un qualche cd dei norvegesi Communic, con le loro aperture melodiose, quasi progressive, e col cantato in voce quasi pulita.
In realtà proseguendo col minutaggio troviamo dei Nailgun più pesanti e diretti rispetto alla opener, ma di certo la loro proposta non è - per fortuna - assimilabile alla scontatissima new wave of thrash metal tutta aggressività zero cervello. Questo è certamente un bene, e seppure il loro songwriting non possegga nè l'inventiva nè la classe dei loro omologhi norvegesi c'è da dire che questo "
Desolation" è un disco che si lascia ascoltare con buona godibilità e nonchalance, attraverso buone intuizioni ("
Crimean Crisis"), pezzi solidi e rocciosi ("
Devil's Ground") ed un generale uso di buon livello delle melodie e degli arrangiamenti.
Come già sottolineato, la prestazione vocale di
Manuel Blesch consente di apprezzare ogni brano al meglio, insieme ad una prova globale della band - specie della coppia d'asce - di buonissimo livello, e già il fatto che ci troviamo a lodare i Nailgun per le loro scelte stilistiche e vocali è di questi tempi un vero successo.
Se amate il power thrash di matrice cerebrale ed esponenti come
Nevermore e
Communic non sarete affatto delusi dall'ascolto di buonissimi mestieranti come questi
Nailgun.
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