Con questa loro prima fatica intitolata “
Doomsday Breakdown” i
Lola Stonecracker, gruppo rock nostrano, si meritano di diritto di entrare nella lista dei gruppi italiani più accattivanti degli ultimi tempi. Perchè? Andiamo a scoprirlo.
Il disco è costruito in modo pregevole, i riff di chitarra si legano perfettamente al comparto ritmico ed entrambi assieme alla voce confezionano un prodotto praticamente perfetto, che si colloca a metà tra il rock e il grunge.
Il guitar work appena citato è molto vario, di matrice non ben definita ma che comunque riesce ad intrattenere anche chi col genere non ha molto a che fare; i due chitarristi Lorenzo e Giovanni sono semplicemente eclettici, in grado di cambiare completamente registro senza indugio ma rimanendo comunque capaci di creare canzoni di altissimo livello (come ad esempio nelle due tracce successive “
Generation on Surface” e “
Secret for a Universe”). Il comparto ritmico è semplicemente perfetto, si lega alle chitarre quanto e deve e riesce inoltre a ritagliarsi parte da protagonista, alternativamente sia basso (Diego) che batteria (Christian)
Per quanto riguarda la voce, essa ci ha letteralmente colpiti;
Alex Fabbri offre un range vocale veramente ampio che rende l'ascolto di tutto il disco per nulla noioso e anzi al contrario riesce perennemente a intrattenere l'ascoltatore grazie a questo suo non essere mai banale.
Per concludere quindi, i
Lola Stonecracker hanno realizzato un prodotto praticamente senza difetti, compresa la produzione, in cui ogni strumento è importante quanto l'altro, ricco di inventiva e per nulla noioso che quindi si merita questa valutazione.
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