Di gruppi strani, chi mi legge lo sa, me ne sono passati tra le mani un numero notevole. E non mi lamento, perchè tendenzialmente tutto ciò che non è canonico incontra il mio gusto personale, sempre rivolto alla ricerca della novità. Bisogna fare però un importante distinguo tra ciò che è semplicemente “strano” e innovativo e ciò che viene fatto passare per tale a fronte di una mancanza di idee e di direzione da intraprendere.
Ecco, questo “
Pictures” degli italiani
Cyrax fa senza dubbio parte della prima schiera, quella degli album di un certo livello, assolutamente non canonici e ben lontani dagli stilemi classici di qualsivoglia categorizzazione musicale, figlio di idee ben chiare e di fantasia e coraggio, tanto coraggio.
Si perchè presentare un disco del genere non è affatto semplice. Di cosa si tratta precisamente? Difficile dirlo. Potremmo appoggiarci ai paragoni e dire che i Cyrax ricordano un certo Devin Townsend in alcuni dei suoi lavori o i Faith No More di quell’altro geniaccio musicale di Mike Patton, ma sarebbe davvero limitante e allo stesso tempo portarvi a un pensiero sbagliato. C’è un’accortezza negli arrangiamenti certosina, in cui nulla è lasciato al caso, sia nelle sezioni più violente e metallose, come l’allucinata opener “
Cyrax” (sbaglio o c’è del dubstep sul finale?), sia in quelle più classiche, come nella centrale “
These Greenvalleys”, dove pianoforte e violini accompagnano una bellissima voce lirica, che fa da contraltare a quella maschile di Marco Cantoni. Il prog dei Cyrax, perchè fondamentalmente è quello di cui si tratta, è eccellente e la riprova la troviamo nella successiva “
Oedipus Rex”, dove la succitata voce di Cantoni raggiunge cime quasi Kingdiamondiane.
E’ invece il basso dell’ottimo Cesare Ferrari a introdurci alla prima parte di “
Shine Through Darkness”, una suite in 3 atti che ci regala ancora una volta una band mai banale o scontata, fattore che appare ancora più chiaro nella conclusiva “
Phunkrax”, dove il funk fa appunto capolino tra il prog, senza risultare fuori luogo o terribilmente anacronistico.
“
Pictures” non è sicuramente un album di facile fruizione e non è per tutti. Serve una mente aperta e una certa predisposizione alla novità per apprezzare appieno il lavoro dei
Cyrax. Suonato benissimo, a tratti allucinato, a tratti classico, è come un film di Tim Burton in musica: non per tutti, ma chi sa apprezzarlo ha di che godere.
Quoth the Raven, Nevermore..
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