Cinque anni dopo, torna la premiata dittta
Kiske-Somerville con il secondo capitolo della loro collaborazione, a titolo "
City of Heroes". Rispetto all'omonimo debut, due sono le cose che immediatamente risaltano (positivamente) alle orecchie: il mood generale è un filo più spostato sul melodic heavy metal e un pò meno sull'AOR, e la bravissima Amanda ha finalmente un pò di spazio in più rispetto al precedente capitolo, che quasi la vedeva come una comprimaria di lusso. Ma qui parlaimo di due voci che non hanno bisogno di presentazioni, e che (a mio avviso) meriterebbero lo stesso spazio per poter brillare di luce propria.
L'album si apre con il convincente brano omonimo, che vi posto anche in formato video in calce alla rece. Come potrete immediatamente sentire, il trademark Frontiers è sempre più che presente, e lo sarà per tutta la durata del dischetto, una sicurezza per gli amanti del duo, una mezza delusioncina per il sottoscritto, che sperava in qualcosa di un filo più personale. Invece, "
City of Heroes" è l'ennesimo album di maniera, fatto come si deve, scritto come sempre da Sinner e Karlsson, e prodotto benissimo ma con lo stampino. I brani convincenti non mancano, e penso alle belle "
Open your Eyes" e "
Last Goodbye", ma in mezzo come al solito c'è tanto mestiere e poca personalità. Kiske, come anche nel capitolo precedente, canta col pilota automatico (il che, ovviamente, basterebbe a polverizzare un terzo dei cantanti attualmente in circolazione), l'Amanda ci mette un pò più del suo, ma più in là di così, obiettivamente, non si potrebbe andare.
Bel dischetto, piacevole, nulla di trascendentale.
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