Quando penso a un gruppo sottovalutato, uno dei primi nomi che mi vengono in mente, nell’ambito del
rock melodico, è quello degli
FM, una fenomenale coalizione di musicisti capace di coniugare raffinatezza e intensità, eppure, per qualche “imponderabile” ragione, non sempre apprezzata fino in fondo nemmeno dagli estimatori del genere.
Disappunto e dispiacere per tale situazione (soprattutto vedendo altri personaggi meno dotati incensati come
big della scena), sono i sentimenti con cui hanno fatalmente dovuto convivere i devoti
fans della
band inglese, rimasti tali anche di fronte a qualche sua prova non esattamente “esplosiva” e comunque abbastanza lontana dai fasti di “Indiscreet”, “Tough it out” e “Takin’ it to the street”.
Ebbene, cari buongustai delle sette note, tanta fedeltà è oggi ampiamente ripagata da questo “Heroes and villains” una piccola bomba sonica fieramente degno del glorioso passato di Mr. Overland e dei suoi
pards.
Il
singer, negli ultimi tempi segnalatosi anche per un
Epico lavoro solista, pilota con mirabile pastosità timbrica e spiccata disinvoltura interpretativa una formazione incredibilmente appassionata e motivata, quasi il nuovo contratto con la Frontiers, ormai un coacervo di stelle di prima grandezza, la avesse indotta a recuperare il meglio della sua ispirazione e “sfidare” a viso aperto la qualificata concorrenza.
Che si tratti dei benefici della competizione o di una “semplice” ritrovata
verve espressiva, poco importa … l’unica cosa fondamentale è che questa comunione tra
Eroi e
Furfanti si presenta al cospetto dei nostri apparati
cardio-uditivi con una miscela altamente coinvolgente di
AOR,
pop-metal e
hard-blues, concentrati all’interno di un programma variegato e costantemente efficace, in cui operare delle selezioni si rivela un’impresa praticamente improponibile.
E allora non indugiamo oltre … sotto con “Digging up the dirt”, scintillante interpolazione tra Def Leppard, The Law e Foreigner, con “You’re the best thing about me” magnetico come un brano dei Bad English cantato da Michael Bolton o ancora con “Life is a highway”, che attiva i sensi di ogni ammiratore dei Van Hagar.
Gli
anthem soulful “Fire & rain” e “I want you”, poi, garantiscono una forma di contagio istantaneo, la virile ballata “Incredible” e la struggente "Walking with angels” sollecitano la parte più sentimentale dell’animo umano, mentre la preziosa linea armonica di “Call on me” e il gioiellino
hard-rock blues “Cold hearted” risalgono dal cuore, attraverso le fibre muscolari, fino alla corteccia cerebrale e lì s’insediano senza possibilità di sfratto.
“Shape I’m in”, stabilisce un ideale ponte di collegamento tra il debutto del gruppo e questo nuovo
full-length, “Somedays I only want to rock & roll” esprime fin dal titolo una condivisibile voglia di “essenzialità”, ma qualora foste alla ricerca di un’ulteriore schiacciante dimostrazione di notevole competenza esecutiva applicata a un superbo
songwriting vi suggerisco di rivolgervi con fiducia all’evocativa coreografia sonora concessa a “Big brother", un classico “pezzone” in grado da solo di nobilitare un intero disco.
Alla fine, l’unico appunto che mi sento di muovere a “Heroes and villains” riguarda un
artwork non proprio estasiante (e pure un po’ fuorviante per gli eventuali neofiti) … un peccato veniale per un albo che ci riconsegna gli FM più amati dai loro sostenitori, felici di avere a disposizione del materiale così straordinario per continuare a “lottare” affinché i “radiofonici” britannici riescano finalmente a espugnare l’
Olimpo del settore.
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