I Prodigy, in persona, si incontrano circa 25 anni fa ad un rave, in un bagno di bpm tripli rispetto alle sistole.
Innovano, disturbano, vendono, performano, esaltano, riempono, viziano, svalvolano. sborchiano... firestartano.
Relegano a invidiosi alcuni gruppi (di persone).
Espandono, come pochi osano, i bordi: scavallandoli fino a sentirsi così comodi da poter ospitare altre creature.
Gettano i segni.
I nuovi territori, prima cinture, sono spazi di spazi che donano al mondo verbi del calibro di Voodoo People, Out of Space e Smatch my Bitch Up
kafkaesque!
Tornano:
Il Tempo, trascorrendo, si adagia come un lenzuolo di coltre giurassica su i primi strati inermi del sideriano e il verde planetario inizia a digerirsi nel cemento per ospitare periferie di ogni tipo.
Oggi la fabbrica abbandonata è il luna park delle scorse infanzie.
I piazzali delle giostre degli anni ottanta sono il teatro a cui riferiamo le nostre reazioni emotive nei primi ascolti...
poi rinasce il terzo paesaggio, parola di lupetto.
Arriviamo ad un indicazione di gradimento, sommaria e maldestra:
THE DAY IS MY ENEMY
L'album inizia con una 'platoon' accompagnata da vocalizzi XX e dai bonus di Shinobi per cifrare subito alcuni picchi dell'album.
Sia nell'incedere che nella globalità è l'opener perfettta.
Canzone dal piglio nordico e dal sapore etnico: enorme
NASTY
Irriverenza da cinema ben riuscito.
Da ridiscutere sul mixing del ritornello.
A me viene voglia di dare due fustini in cambio di un dixan. Ditemi che state rispolverando il trenino elettrico e che lasciate il capostazione al bar
REBEL RADIO
Ci vogliono peli sullo stomaco o bubboni sulla schiena.
Avrei espanso filtri e cori. Rimane l'amaro sul balcone e rimangono pellicce incustodite.
IBIZA
Non ci sono più i pescatori di una volta: echeggiano le assenze appena dietro i muretti imbrattati. Un po' Misfits (la serie) un po'
According to all the message is clear
cos the music just is so dumb dumb
cos the music just is so dumb dumb
stare
DESTROY
non verbale (senza parole)
un passaggio
WILD FRONTIER
gotta face you're fear in the wild frontier
classica e intensa
Semplificata e razionalizzata dai ritmi messi a tavolino.
Da godersi a pieno "fosfenandosi". Con fine incerta.
ROK-WEILER
Aiuta tirarsi qualche testata sulle ginocchie.
Tutte le voci da incorniciare.
Manca di armonia o di perversione ma si chiude benissimo
BEYOND THE DEATHRAY
Colpo basso di alti. Sa di intro di un grande evento.
Bella ma difficile dire eccelsa. Perchè?
RHYTHM BOMB
Eccolo ancora il baldo Flux Pavilion ad arricchire una canzone zeppa come un bicipite pompato. Mazzata anche di tempo: non stiamo scendendo i gradini del club e ci saremmo risparmiati almeno 42 secondi.
ROADBLOX
Il carion della nonna accanto. Come cazanfatto a scriverla?
Se la voce fosse usata per spezzare, con un rap più profondo, la strofa Drum and bass invece di accompagnarla, staremmo a dire "capolavoro"
GET YOUR FIGHT ON
I Beastie Boys con Eddie sul set a Beverly Hills.
Ma
MEDICINE
Sofia?
C'è tutto il meglio del jukebox, dei pomeriggi bruciati dal sole estivo, delle solitudini prossime al colmarsi, dei cyber-gypsies e dei recensori, pare.
Una delle migliori.
INVISIBLE SUN
Sono i Prodigy, i The Prodigy?
Portatori di letizia, rallentano e si rarefanno.
Misurati e lievemente dissonanti. Lunari e sereni.
Come una trasfusione, anzi, un'infusione.
Sara Simeoni che salta il cancelletto per schiacciare un asterisco.
Spero Gotye ne tiri fuori un remix da chiringhito e che le piante succulente
non rilascino allergeni verso coloro che non si tolgono mai la Tshirt.
"Disconnected" (K, Moore)
WALL OF DEATH
Gli Slayer che ammartano senza gli strumenti: ad accoglierli Zack de la Rocha che mette loro il pigiama da pianeta rosso per una jam di balzi e suoni articolari.
Canzone mastodontica!
Fuck you and your heart attack
Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell'anima. C.B.
Breathe