A 15 anni di distanza dalla nascita della band e dopo 4 dall'ultima pubblicazione, i Crowbar tornano magistralmente con un disco sensazionale in grado di ripagare pienamente della lunga attesa di questi anni. Lifesblood For The Downtrodden rappresenta il giusto proseguimento di quel Sonic Excess In Its Purest Form con il quale nel 2001 Kirk Windstein ci aveva lasciato prima di lanciarsi nell'avventura Down. Ma non solo, il nuovo lavoro rappresenta forse il picco compositivo e di maturità di questo artista, per l'occasione affiancato in studio niente meno che da Rex Brown al basso e Craig Nunenmacher (BLS) alla batteria. Il classico Crowbar sound, composto essenzialmente dal solido ed fondamentale sludge condito di gradevoli e sempre incisive melodie si manifesta in queste 11 tracce con tutta la sua forza e ispirazione, impreziosito da un sound generale compatto e diretto e dall'ottima prova vocale di Kirk, graffiante e melodico al tempo stesso, furioso e toccante in ogni interpretazione. Immediate ma per nulla ripetitive e banali le singole composizioni si stampano immediatamente nella mente con il loro incedere ora cadenzato ora sostenuto, energicamente appoggiato dai bellissimi riff di chitarra potenziati da un devastante lavoro di basso (la bellissima "Slave No More" è un esempio superlativo) in grado di rendere ancora più pesante e aggressivo un disco dal quale difficilmente riuscirò a staccarmi ancora nelle prossime settimane. Come seconda la tradizione di questa unica band, pochi fronzoli e tanta sostanza, neanche un assolo ma un unico assalto sonoro, potenza, aggressività mutuati dall'hardcore e sentimento, passione e melodia figli del doom più classico fusi assieme nell' abituale e inconfondibile "doom core" dei Crowbar, tratto di personalità e caratteristica davvero unica di questa formazione. Dopo 7 album di indiscusso valore, a mio avviso con Lifesblood For The Downtrodden la band non solo aggiunge un capitolo essenziale alla propria discografia ma un capitolo importante dal punto di vista artistico in grado di offrirci la miglior forma della band, quella della maturità e del consolidamento. Incredibilmente ispirato, il nuovo album merita davvero tutte le attenzioni e gli elogi solitamente riservati ai grandi dischi, quelli che hanno la capacità di assorbirti interamente e di trascinarti emotivamente mostrando tutto il proprio valore. Per chi conosce i Crowbar, una bellissima conferma, per i profani la miglior occasione per avvicinarsi ad una band unica e genuina, dalle diverse anime e sensibilità, e qui basta un solo ascolto della conclusiva acustica "Life's Blood", nessuna parola in più.
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