Nati a New York nel 1990, i Pyrexia fecero parte di quel gruppo di “pionieri”, insieme ad acts quali Immolation, Suffocation, Internal Bleeding, che fecero conoscere agli appassionati la scena death gravitante attorno alla Grande Mela.
Purtroppo la loro carriera non è esplosa come quella delle band di Terrance Hobbs e Ross Dolan, complice anche la partecipazione (neanche questa molto fortunata direi) del batterista Rob Maresca e del chitarrista Chris Basile nella line-up dei Catastrophic di Trevor Peres.
Fatto sta che nel 2013 hanno rispolverato il vecchio monicker ed hanno dato alle stampe il controverso “Feast of iniquity”, album uscito per la Unique Leader che ha visto una svolta, un tentativo di ammodernare il loro vecchio sound senza però riuscire a convincere completamente chi mangia “pane e death metal”.
Il loro debut sulla lunga distanza per la Drowned Productions - “Sermon of mockery” - nel corso degli anni ha raggiunto uno status di culto fra i “cercatori di reliquie” death metal a causa di un mix fra difficile reperibilità ed il (falso) mito per cui che ogni pubblicazione uscita ad inizio anni 90 sia per forza di cose “grandiosa”.
La Century Media ha pensato bene di accontentare questa frangia di pubblico ristampandolo in versione estesa comprendente anche l’ep del 1995 “Hatredangeranddisgust” e i quattro pezzi del demotape “Liturgy of impurity” del 1992.
Che dire dell’album? Ascoltandolo oggi si può affermare, senza timore di esser smentiti con vigore, che “Sermon of mockery” contiene pochi spunti realmente validi, con il suono della batteria Mike Andrejko che sovrasta le linee vocali di Darryl Wagner e con le chitarre troppo in secondo piano.
In generale il songwriting è sulla falsariga di quello dei Suffocation senza però possedere né la potenza, né la violenza nichilista di un “Effigy of the forgotten” o “Breeding the spawn”.
Paradossalmente ho trovato molto più interessanti le versioni degli stessi brani contenuti nel demo “Liturgy of impurity”; più grezze e spurie rispetto a quelle finite sul full lenght, dimostrazione di quel teorema che vuole che non sempre sia necessario utilizzare studi e attrezzature migliori per ottenere un risultato efficace.
Consigliato solo a coloro che vogliono avere tutto ed hanno lo spazio per accatastare pile di dischi/cd, gli altri possono tranquillamente volgere altrove lo sguardo.