Quattro album in 25 anni son davvero pochi, se però consideriamo che i francesi Supuration quando decisero di variare stile e genere misero in ghiacciaia il vecchio moniker adottando l’abbreviazione S.U.P. (ovvero Spherical Unit Provide), la visione di insieme diviene meno fosca.
Entrati in studio sotto la supervisione di Dan Swanö, i transalpini ci propongono otto pezzi inediti più la loro rivisitazione di “Shattered” dei Paradise Lost, “The beast” dei Twisted Sister e “Among the living” degli Anthrax.
Per stessa ammissione del cantante/chitarrista Ludovic Loez, diverse idee e riff risalgono agli esordi, l’intero “Reveries…” è infatti concepibile come un omaggio ai tempi che furono, quando il songwriting dei Supuration era infuso e debitore dei lavori, anzi masterpiece, di Carcass, Pestilence ed Entombed.
Effettivamente alle parole corrisponde la musica contenuta nel dischetto di plastica, peccato che a conti fatti risulti un autentico patchwork di idee pescate alla meno peggio e fra loro non sempre coordinate e/o amalgamate come si deve che si possono ricollegare al death metal americano dei primi anni 90.
Ma attenzione, non quello di Death, Massacre, Deicide Morbid Angel e Autopsy, bensì un povero scopiazzamento a 360° di band tipo Master, Revenant e Incubus (da non confondere con gli Incubus che suonano “alternative”…)
A questo aggiungete che Dan Swanö non ha optato per una produzione retrò, che avrebbe meglio camuffato una certa povertà di idee, ma per una più consona ai suoi canoni e la frittata è servita.
Salvo giusto “Tales of crematory” e “Suppurated” perché mi sembrano le più carine ed ometto volontariamente di commentare le tre cover, brani aggiunti solo per fare minutaggio e che non arricchiscono “Reveries…”.
Si può tranquillamente volgere lo sguardo altrove…
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?