"We are strong believers in true metal faith, our music is travel back to the 80’s, when metal was wild, loud and full of fury and anger. Fast, rough and with no compromise. Metallic punch stringht into your face!"Preciso.
Una volta tanto le descrizioni che accompagnano i dischi o le informazioni sui profili delle band, dicono la verità, nient'altro che la verità. Giuro.
I
Raging Death sono tra gli ultimi arrivati di questo revisionismo metallico che, nella fattispecie, ha il thrash come binario sul quale fare correre la propria grezza rabbia.
Il quartetto polacco prende infatti le lezioni della scuola tedesca e americana e le unisce per formare un suono veloce, ruvido, sfrontato ed ignorante. La produzione secca e volutamente snella, mette in evidenza le serrate ritmiche di chitarra con riff in triplette ultraveloci, di quelle che ti ci puoi consumare le unghie, una voce acida e acuta, qualche controcanto ed una batteria dritta dritta che
Rick Allen suonerebbe con una mano dietro la schiena. Sull'omonimo disco dei
Raging Death vanno così a fondersi i primi lavori di
Destruction, Overkill, Sodom, Kreator, Metallica (provate l'esemplificativa
Back To The Past) in un amalgama che a tratti richiama più una band o un'altra. Anche gli
Hirax fanno spesso la loro apparizione nella stanza dei ricordi mentre il disco gira, questo a causa dell'elevata velocità d'esecuzione e di un songwritig con pochi fronzoli. Ora sta a voi decidere se riascoltare i "soliti" classici o settare la manopola dell'ignoranza su valori alti e dedicare una mezz'oretta di scapocciamento ai
Raging Death. A me sono piaciuti parecchio, certo, si parla di un divertissement estemporaneo ricordando tutti i limiti esposti sopra, ma se avessi vent'anni in meno godrei da bestia.
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