Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:144 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. DIRECTLY IN LOVE (1980 SETH ALBUM)
  2. MURDER 1 (1980 SETH ALBUM)
  3. THE SEA / FALLING (1980 SETH ALBUM)
  4. ALLEN WANTS A RIDE (1980 SETH ALBUM)
  5. INTRODUCTION (1980 SETH ALBUM)
  6. ROCK OF GIBRALTAR (1980 SETH ALBUM)
  7. LZ 129 (1980 SETH ALBUM)
  8. TURN 9 (1980 SETH ALBUM)
  9. THE DIFFERENCE (1980 SETH ALBUM)
  10. LZ 129 (ALTERNATE ALBUM VERSION)
  11. RIFLE (1979 STUDIO)
  12. MURDER 1 (1979 STUDIO)
  13. GOTTA GET HOME (1979 STUDIO)
  14. LET'S BE CLOSE AGAIN (1979 STUDIO)
  15. OPERATION RED DEAR (1979 STUDIO)
  16. BLEEDING FROM THE MOUTH (1979 STUDIO)
  17. RACE TO OLYMPUS (1982 UNRELEASED SINGLE)
  18. CAUGHT IN A TRANCE (1982 UNRELEASED SINGLE)
  19. RACE TO OLYMPUS VERSION 2 (1982 UNRELEASED SINGLE)
  20. GUITAR SOLO (1983 LIVE JUMBO)
  21. CONCEALED WEAPON (1983 LIVE JUMBO)
  22. IN THE BEGINNING (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  23. ENTRANCE / CAUGHT IN A TRANCE (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  24. DREAMS OF WAITING (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  25. LOUD AND CLEAR (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  26. SHE TALKS (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  27. BAD NEWS (1986 UNRELEASED CRYER ALBUM)
  28. LET ME CHECK (UNDER YOUR HOOD) (1998 EVERETT COMPLEX REHEARSAL)
  29. THE CONSEQUENCE OF YOUTHFUL INDISCRETION (2001 CHARLESTOWN COMPLEX REHEARSAL)
  30. ROTATION (2001 HOME RECORDING)
  31. USEFUL ONE (2006 BOB JOHNSTON SESSIONS)
  32. THE BLUES ARE KILLING ME (2006 BOB JOHNSTON SESSIONS)
  33. WORLD IS CLOSED TODAY (2006 BOB JOHNSTON SESSIONS)
  34. CHRISTMAS IN ELYSSIUM (2008 NU-ZU STUDIO SESSION, PROVIDENCE)
  35. THE ABBEY OF THELEMA (2014 RECORDING SESSIONS)

Line up

  • Gerard 'Gerry' Stafford: vocals, guitar, synthesizer
  • Rich Santapaga: bass, synthesizer, vocals
  • Dom Martignetti: drums, percussion, vocals

Voto medio utenti

Da musicofilo adoro letteralmente queste cose. Gruppi poco conosciuti, con una storia “consistente” alle spalle, che vengono (ri)scoperti e proposti al pubblico, offrendo una possibilità di visibilità a chi, per “sfighe” varie o contingenze sfavorevoli, non ha mai ricevuto l’attenzione necessaria.
Ora, so perfettamente (e tale consapevolezza è aumentata da quando, collaborando con la gloriosa webzine che state leggendo, sono in qualche modo tenuto ad assumere atteggiamenti maggiormente analitici e “distaccati” …) che tali operazioni sono diventate un po’ troppo frequenti per non dubitare della loro “sincerità” e validità, ma per una volta vi chiederò di accantonare dubbi e diffidenze e affidarvi con fiducia a questa mastodontica “retrospettiva” dedicata ai Seth, brillante formazione Bostoniana ignota ai più e invece assolutamente meritevole di considerazione.
Sostenuto da un marchio storico come quello della Minotauro Records, ulteriore garanzia di competenza e autenticità, “Seth” è rivolto ai tanti sostenitori di Rush, Diamond Head, Led Zeppelin, Budgie e Triumph, che ritroveranno in questi solchi scorie di quel suono che tanto amano traslitterato da un terzetto di musicisti di notevole valore sebbene decisamente meno fortunato dei suoi numi tutelari.
Tra oscuri studio-album, live outtakes, rehearsal e inediti vari, vi troverete di fronte alla produzione di una band “in giro” dal 1974, offuscata dalla superficialità e dall’indifferenza e alla prova dei fatti capace di emozionare gli astanti con una miscela, per certi versi ancora un po’ ingenua (il che, se vogliamo, acuisce il fascino “polveroso” e vintage della questione …), di prog, hard rock, NWOBHM e blues governata dalla voce tersa e ispirata del leader Gerard 'Gerry' Stafford, encomiabile anche nelle vesti di chitarrista al tempo stesso discretamente fantasioso e passionale.
Attraverso un percorso che dalla “notte dei tempi” arriva fino ai giorni nostri (“The abbey of Thelema” è un articolato strumentale dell’anno scorso ed evidenzia un’interessante evoluzione in senso “esoterico” del songwriting), questo lavoro è da considerare contemporaneamente come una vera reliquia, svincolata dal concetto trendistico di archeologia musicale, e un’opportunità di conoscenza che vi consiglio vivamente di non mancare.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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