"Se avessi davanti a te colui che ha causato tutte le tue sofferenze..... lo uccideresti?"
Michael e Peter Spierig ("Predestination" 2015)
La dodicesima casa è sbalorditiva e incoscia. Allacciata alla solitudine e a scorci impervi e scuri.
Gli astri svelati nei secoli ricoprono cifre archetipiche
a tratti essenziali nell'era del bit.
Prestatevi al vostro Medesimo... celato.
Che la psicogenalogia sia con noi.
Musicalmente le tastiere legano maniere e professionalità ineccepibili.
Suoni resi altisonanti e ricette stilistiche note si avviluppano al bandolo.
Così è stato concepito Mosaic e così si snoda.
Tra momenti eterei, pochissime bellissime urla chiarificatrici e frastagliate mɛtɛoɾɐ abitate da asceti il disco scorre senza dar luce ad alcuna "nuov'anima"
Sebbene emerga da rupi abitate da mistici Fa capolino la Noia e il raccapriccio.
Consigliato agli amanti di sonorità ritrovate tra partiture progressive, etnicismi e gli stridulii delle carrucole d'acciaio che trasportano viveri agli eremiti.
Qualche frase è eccelsa e salva i voti. Qualche spazio rarefatto rimanda alla poesia di "The fragile art of existence"
Desert's Eschaton è la mia preferita: è una canzone completa, superba e mi fa ruotare alla sedia come un darwīsh!
P.S. Siamo semplici anelli in una catena di generazioni,
e spesso non abbiamo scelta e diventiamo vittime di eventi già vissuti dai nostri antenati.
Anne Ancelin Schützenberger
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