Tre demo alle spalle, una carriera ventennale, ma bisogna aspettare questo 2015 per veder nascere il primo full lengh dei ferraresi
Exotheria, che nel frattempo hanno sistemato la line-up e fatto convergere le idee su questo dischetto. "
Angels are Calling", in verità, va anche a pescare nei vecchi demos, recuperando qualche brano che qui acquista ovviamente una nuova veste, integrandosi con gli altri.
Che vi devo dire? La verità è che questo album non mi è piaciuto, e dico questo al netto delle ottime e lodevoli intenzioni della band. Le canzoni sono spesso troppo banalmente costruite, basate su un power melodico e a volte pomposo (sì ma per favore, cara label, non azzardare paragoni con Helloween, Royal Hunt o Circus Maximus!), con momenti di solos malmsteeniani slegatissimi dal contesto, linee vocali troppo, ma troppo scontate e cantate su un registro alto che, di base, necessiterebbe un miglior sostegno alla nota, un pò più di sicurezza e di coerenza interna, visto che spesso sembrano entrarci davvero poco o per niente.
La mia sensazione, purtroppo, prende più o meno tutte le canzoni, in particolare "
The Day has Come" o "
Lost in Space", ridondanti e veramente poco emozionanti. Bellino il riff maideniano che apre "
Time", laddove "
Exotheria" ci ritrova qui, con gli stessi problemi di prima, anche se siamo su un (semi) lentone. Ma anche i pezzi più lunghi, come "
Forever One" o la conclusiva (e recuperata) "
In a Reverie", peccano laddove immergono buone idee di base (sono soprattutto i riffs di chitarra ad essere convincenti) in un calderone di ripetizioni, fughe strumentali poco coerenti, allungando un brodo che non ne sentiva alcun bisogno.
Anche la produzione non fa gridare al miracolo, pur essendo decente, ma nel 2015 quelle chitarre a lametta davvero non si possono sentire....
Comunque sia: in bocca al lupo agli
Exotheria per il futuro, che auguro roseo, ma qui non ci siamo ancora, per quanto sia evidente lo sforzo.