Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:independent

Tracklist

  1. INTRO
  2. I EAT HUMAN MEAT
  3. GREEN VOMIT
  4. DISEMBOWEL HUMAN FOR FUM
  5. MURDER WITH A CHAINSAW
  6. BLOODY DREAMS
  7. BLOOD ON THE MASK
  8. DEMON INSIDE
  9. SINGAIA
  10. SEVEN DAYS
  11. PORNOGASTRIC LOBOTOMY (BONUS)

Line up

  • Simone Esposito: vocals
  • Federico Visini: guitar
  • Matteo Cuva: guitar
  • Mattia Bottinelli: bass
  • Alex Paganin: drums

Voto medio utenti

Una masnada di allegri cazzoni.

Questo il commento tecnico al termine dell'ascolto di Cinemurder, terzo lavoro (autoprodotto) dei bergamaschi Brutal Murder, album che vanta una spiccata cura nella realizzazione del booklet e "ricerca" nell'immagine della band, al netto di un contenuto che è davvero poca cosa e di una trascuratezza nelle informazioni assolutamente evitabile. Che possa piacere oppure no, nel 2015 è davvero poco professionale che sia il sito ufficiale della band che il profilo FB abbiano biografie datate 2009 e che manchino foto promozionali. Va bene avere i propri interessi in birra, tette, piatti di pasta e live show (e mi trovate d'accordo al 100%) ma qualcosa di completo da presentare bisognerebbe averlo. Fine della rottura di balle.

Non me ne vogliano questi picchiatori ignoranti ma il death metal proposto su non lascia assolutamente nulla. Cinemurder presenta canzoni introdotte e seguite da porzioni parlate "ambientate" nell'horror che di fatto sono costruite su riff davvero semplici e ripetuti, nessuno stacco interessante, una voce classicamente brutal con i caratteristici "uuuu-iiiiii" "oooo-iiiiii" "eeee-oooohhhh" "comelavasemelaveeeerooohhhh" che affoga parte della musica già sepolta in un mix non da manuale. Sul disco troviamo parecchie caratteristiche del brutal incrociate con il death più classico, i Brutal Murder non riescono però a fare emergere un impatto devastante o una furia schizoide rimanendo confinati in un suono grosso e compresso ma sostanzialmente inoffensivo. Tipo Six Feet Under, tanto per capirci. Si sente che si divertono mentre pestano e sono sicuramente piacevoli come sottofondo ad una grigliata a base di birra, ma ancora "acerbi" per riuscire a catturare l'attenzione in un ascolto dedicato. Vedremo che percorso riusciranno a fare e speriamo di poterne riparlare in futuro in tono più entusiastico. La prossima la stappo per loro, cheers!
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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