Torna Midnight, ineguagliabile singer dei Crimson Glory di cui mai si conobbe la vera identità. Si ripresenta nel 2005, mostrando il suo proprio volto, con un album che non ha niente a che vedere con il proprio passato artistico e che viene definito "metal fused with psychedelic rock". In effetti dare una definizione meno vaga di questo "Sakada" è assai arduo; l'unica certezza che abbiamo è quella di trovarci ad ascoltare un Midnight vocalmente agli stessi livelli di quando se n'erano perse le tracce. Evocativa ed espressiva, la sua incredibile voce nasale viaggia su tonalità più basse rispetto a quelle impossibili dei lavori con i Crimson Glory, ma riesce a creare un intreccio di atmosfere e melodie sublimi. Musicalmente, questo "Sakada" passa da sound settantiani ad eccentriche song che di metal non hanno nulla ("Berber Trails"), toccando il proprio apice qualitativo con la sublime "Miss Katie", degna dei più ispirati Jethro Tull. Decisamente più heavy e rivolta ai nostalgici fans è "War", unico vero remake di un passato ormai lontano. Inconsueta e un po' insipida "Lost Boy", con quel suo sound da vecchio west, mentre con "Cat Song" si viaggia sul catchy rock di bassa lega, non fosse per un'interpretazione teatrale ai livelli di un Alice Cooper in "Welcome to my Nightmare"."Sakada" è un disco assolutamente strano, che sfugge ad ogni facile catalogazione; contiene episodi veramente notevoli così come song evitabili, ma nel complesso risulta davvero piacevole. Sorprendente, coraggioso e sincero.
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