Dopo una serie di EP realizzati in rapida successione nel 2011, poi raccolti un paio di anni dopo dalla Slaney Records su "After You" (con in aggiunta l'inedito "Book of the Dead"), cui era seguito, sempre per l'etichetta irlandese, il MCD "The New Blood", gli statunitensi
Prowler giungono ora al loro vero
debutto sulla lunga distanza.
"From the Shadows" è foriero di molteplici soluzioni, con tanto di inserti parlati, citazioni e effetti assortiti che hanno il compito di sottolineare il dichiarato attaccamento del terzetto statunitense nei confronti dei film Horror, ben evidente anche nei titoli delle singole tracce. La colonna sonora su cui si snodano è un un Heavy Metal robusto, riottoso e ruvido tanto quanto le vocals stile
carta vetrata di Prowlite Hail, canzoni che spesso e volentieri sfociano nel Thrash, come nel caso di una "I Am Wolf" che davvero molto deve ai Metallica dell'esordio (e lo stesso vale per "Death on Wheels") o della slayeriane "The Thing Not Seen" e "Return to the Lot", mentre su "Creature of the Black" si avvertono echi dei primi Annihilator e Testament.
Un po' a sorpresa nello scegliere poi un brano da coverizzare, i Prowler si rivolgono invece ai Ramones e alla loro "Pet Semetary" (dall’omonimo film tratto dal romanzo di Stephen King) , dandogli un taglio maggiormente metallico ma perdendone lo spirito scanzonato e irriverente che caratterizzava l’originale.
Quello che in più di un frangente si riscontra nel corso di questo "From the Shadows", dove - quasi come in un vecchio horror movie in bianco e nero - luci e ombre giocano a rincorrersi…
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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