Inhuman - Conquerors of the New World

Copertina 3

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:43 min.
Etichetta:Satanath Records

Tracklist

  1. CONQUERORS OF THE NEW WORLD
  2. SOULLESS DEAD EYES
  3. HOLD YOUR CRUCIFIX
  4. EXTERMINATION BY DEPOPULATION
  5. FEED ON HUMAN FLESH
  6. AMERICA RISES
  7. THE CHALICE
  8. STABBED TO DEATH

Line up

  • Carlos Venegas: bass
  • Jonathan Sanchéz: guitars
  • Sergio Muñoz: vocals
  • Eduardo "Tato" Chaves: drums

Voto medio utenti

Quando l'esotico chiama, Frank risponde.

Dopo un paio di mesi dalla recensione dei bravi Corpse Garden, la Costa Rica ci propone un'altra band che ha più o meno a che fare (ora vedremo perché) con la musica estrema, gli Inhuman, gruppo che purtroppo è molto, molto lontano dalla decenza.

Il loro secondo album è intitolato Conquerors Of The New World, io non so che mondo questi ceffi vogliano conquistare, forse a Risiko hanno qualche botta di culo piazzando qualche piccolo carraro armato, ma di possibilità con la loro musica... niente da fare.
Quello che ci propongono è un originalissimo (e da non imitare) technical death metal che ha (sempre secondo loro) in Atheist e Pestilence i propri ispiratori. Ora, queste formazioni leggendarie avevano Kelly Shaefer e Patrik Mameli che inventavano grandi riff ma che soprattutto sapevano come costruire canzoni portentose, questi Inhuman non hanno nemmeno delle chitarre degne di questo nome, figuriamoci il saper imbastire un pezzo.
Conquerors Of The New World è un ammasso di blast beat (col rullante molto alto) unito ad una serie di giri di basso fretless in primissimo piano che vagano nel nulla, visto che le chitarre sono praticamente assenti e spuntano solo in occasione di inutili assoli. Nessun brano è dotato di una struttura che possa definirsi tale, non esiste un andamento e mi chiedo nel caso dovessero suonare dal vivo, come farebbero visto che è tutto buttato alla caxxo. Non sto esagerando, il technical death è un genere che seguo e che mi piace ma qui... è tutto senza senso e pieno di soluzioni terribilmente inutili e di estremo c'è solo la confusione creata da tanta incertezza ed inesperienza.

Potrei capire se fosse un ingenuo esordio, ma questi Inhuman sono al secondo disco.

L'unica cosa che si salva è il growl di Sergio Munoz pieno e profondo ma, anche qui c'è da lavorare parecchio sulle metriche; ad esempio Hold Your Crucifix ha un andamento della voce che ricorda molto Death But Dreaming (Deicide). Ma che te lo dico a fare, se il resto non sta insieme?
Più che lanciarsi in veloci sboronate sul manico c'è da tornare alle basi ed imparare qualcosa di più semplice per poi evolvere gradualmente. Vedremo se decideranno di applicarsi o preferiranno andare in spiaggia a giocare a beach volley.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 ago 2015 alle 20:57

Ahahah, almeno non t'è toccata sta nefandezza da ascoltare :D

Inserito il 29 ago 2015 alle 17:51

" è un ammasso di blast beat (col rullante molto alto) unito ad una serie di giri di basso fretless in primissimo piano che vagano nel nulla, visto che le chitarre sono praticamente assenti e spuntano solo in occasione di inutili assoli." :-) Questa avrei voluta scriverla io... Perfetto Frank!

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