Diciamolo subito: con questo
4-tks Ep i
Sunset Mob si presentano davvero alla grande al cospetto della sempre esigente comunità melodica internazionale.
Brasiliani di San Paolo, i nostri sfornano un dischetto molto consistente sia sotto il profilo della struttura tecnica e sia sotto quello del gusto compositivo, riuscendo a esibire una qualità artistica abbastanza variegata eppure coerente, verosimile frutto di una cultura musicale ricca e dimostrazione di una capacità interpretativa di ottimo livello in ogni diversa sfumatura espressiva.
Si parte con una possente “Delusions”,
riff ombroso e grande linea melodica in un’ipotetica fusione tra Skid Row, Bon Jovi e Alter Bridge, mentre la replica, affidata alla
title-track (impreziosita dalle
backing vocals dell’attrice Viviany Olivier), è una vera delizia per tutti gli
AOR junkies, gratificata dal ficcante fraseggio di Andre Cunha, dalla magnifica e duttile laringe di Pablo Pereira e da una trama armonica di grandissima suggestione emotiva.
Agli estimatori delle
power-ballad d’ispirazione teutonica (Unisonic, Avantasia, Angra, …) i Sunset Mob dedicano, poi, l’enfatica “Sail away”, in cui le corde vocali del
singer si flettono fino a raggiungere vette quasi Matos-
iane (o Kiske-
iane se preferite …) senza mostrare il benché minimo segno di cedimento.
La chiusura di “I’ll be waiting” attesta ancora una volta l’abilità della
band nel trattare con ispirazione e temperamento le sue influenze, che qui si chiamano Dokken, Whitesnake (quelli “americani”) e Journey, celebrati senza fastidiosi eccessi e inseriti in un contesto assai convincente e coinvolgente.
Una vera “promessa” del
rock di classe, insomma, che merita la massima attenzione da parte di
musicofili e addetti ai lavori.
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