Parola d'ordine?
Marcantonio RaiMondi
Motti:
No! Provare no! Fare, o non fare! Non c'è provare!...
( No. No. Non c'è perché! Niente più ti insegnerò, io, oggi. Pulisci la mente da domande. Uhm...)
Yoda
To be is to do (Socrates) / To do is to be (Sartre) / Do Be Do Be Do (Sinatra)
dai...daidai: salpiamo
È controindicatissimo usare
Edari a bassi dosaggi di decibel e si sconsiglia di prevedere che gli Agricantus possano jammare con il caro algido Arjen.
I francesi sembrano un collettivo di amici che trascurano alcune altre passioni al fine di coagulare in questo progetto alcuni sogni e delle velleità.
Sia chiaro da ora in ora che questa peculiare gemma della
My Kingdom Music non sia sperimentazione musicale;
tantomeno avantgarde metal.
È un crossover di generi distanti con voci mature e idee ampie e cangianti.
Saxofonie dosate 'à la' Promised Land appese vicine a trombe cubane creano un servizio remissivo e necessario alla dose di elettronica convenzionale che accompagna pulsanti rabbuffi da rock opera.
Suoni fulgidi prestati alla farsa suadente e invischiante di chi incede verso Sirio B a gattoni colmano eventuali giunture sghimbescie.
La trascrizione della saga Folkgalattica in accademici sviluppi metallici è, sarebbe e tenderebbe ad artificio visionario, premonitore, Yedico.
Certe vette in bilico tra abbozzi Manesiaci e le sontuose melodie di a A Pleasant Shade of Gray sublimano le emozioni con atti diretti, osideriani e immortali.
"And I'm not prepared" ove un Kip Winger isolato nei suoi demoni guida canti lo strazio soavemente dimesso della caduta degli Dei.
Apogei adamantini rimangono le ugole femminili immerse nel Trip-hop e quelle emerse dai gathering rastafariani interiori.
E dispiace che ci si allontani dalla retorica metal giacchè si è capaci di scrivere una cattedrale rarefatta come Skam Parfyme
AllOra: promossi e affissi tra cimeli strambi.
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